Partiti e politici

Dopo Caporetto di nuovo sul Piave

2 Febbraio 2021

Potrò anche sbagliarmi, non sono un giornalista, non sono uno storico, sono solo  lettore della realtà quotidiana, ma mi sembra che in questo momento, alle 21 35 del  2 Febbraio 2021, sia finita la prima Repubblica. Si, ho detto bene, la prima Repubblica.  Al di là di tutte le sciocchezze che avete letto sui giornali da trent’anni a questa parte. Oggi e qui, un’ intera classe politica, e un intero popolo, si è dovuto arrendere alla Storia. Di nuovo.

L’incapacità  di far fronte alle nostre responsabilità, rendendoci partecipi nostro malgrado della risposta a un un evento epocale come una calamità che ci è piombata tra capo e collo, non era certo prevedibile. Si tratta di una guerra, anzi una sconfitta, anzi una disfatta.  Di fronte a un conflitto non dichiarato, da un nemico anonimo:  una pandemia. Questo avrebbe fatto cadere ben altri governi più forti.

Ma certo i nostri fuscelli agitati al vento delle passioni personali non erano minimamente in grado di reggere la potenza sconquassante di un simile turbine. È finita. Ora ci serve soltanto l’unità nazionale, come dopo Caporetto. Dobbiamo reggere, tutti con Draghi.

Non sentite ancora le chiacchiere vacue delle gazzette.  Questa non è una crisi delle tante. Questo è un tornante storico.

Di nuovo sul Piave. Perché siamo un destino.

 

addendum di mattina 3.2.21 (vedendo Omnibus)

Il livello del dibattito politico è davvero basso, e anche di quello giornalistico, per non parlare dei social.
Lega, Cinque stelle, una parte del Pd, Flli d’Italia, FI etc. Una intera classe politica che dovrebbe dichiarare bancarotta e che continua a voler dire la sua, quando non ne ha già la credibilità. Le parole hanno una credibilità, altrimenti valgono come chiodi messi su un muro scrostato. Del resto sono, siamo, italiani. Che ci volete fare.
Come sempre la salvezza viene dai grandi padri della costituzione, l’anima dei quali rivive in Mattarella. Mazel tov!

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