Partiti e politici
Cronaca semiseria di 5 stelle cadenti
Il declino del Movimento 5 Stelle è un po’ come un soufflé che si sgonfia appena uscito dal forno: grandi aspettative, grandi successi, ma risultato oggi deludente. Assistere all’odierno scontro tra Grillo e Conte lascia alla fine in tutti un sentimento di profonda tristezza.
Il Movimento 5 stelle, una volta astro nascente della politica italiana, oggi pare a volte una stella destinata a scomparire nel buio. Nato come antidoto al duopolio centrodestra-centrosinistra, nel 2018 aveva fatto il botto, conquistando un terzo degli elettori e scuotendo il sistema come un terremoto politico. Giovani soprattutto, ma anche meno giovani, avevano visto nel movimento la chance di mettere le mani sul volante della politica, in un’auto da sempre guidata dai soliti noti.
Ma non è tutto oro quel che luccica. Quello che sembrava un viaggio verso nuove galassie politiche si è trasformato in una corsa verso l’ignoto. La recente faida tra il “garante” Beppe Grillo e l’ex premier Giuseppe Conte ha messo in luce crepe profonde nella navicella pentastellata. La scomparsa di Gianroberto Casaleggio, uno dei motori del movimento, aveva già lasciato un vuoto difficile da colmare. Ora, con Grillo e Conte ai ferri corti, l’eredità politica rischia di andare in fumo.
Il M5s aveva introdotto un modo nuovo di fare politica, concentrato sulla soluzione di problemi concreti, oltre le solite eterne diatribe tra destra e sinistra. Un po’ come i Radicali dagli anni ’70 in poi, ma con più ingredienti nel minestrone. Tuttavia, mettere piede nei palazzi del potere non è stata una passeggiata. L’alleanza prima con la Lega nel 2018 e poi con il PD nel 2019-2020 ha evidenziato le fragilità del movimento. Governare non è come organizzare un Vaffa Day: richiede compromessi e competenze che hanno eroso i principi fondamentali del M5s.
Uno dei cavalli di battaglia, il limite dei due mandati, sta finendo nel dimenticatoio. La regola, pensata per evitare che i politici mettessero troppe radici in Parlamento, si è rivelata un boomerang. Al governo servono persone che sappiano il fatto loro, e l’esperienza diventa più preziosa dell’oro. L’idea che “uno vale uno” funziona magari al ristorante, ma in Parlamento la musica è diversa.
Giuseppe Conte è stato visto da molti come la ciambella di salvataggio, il tentativo di evitare il naufragio. Ha cercato di portare il M5s verso lidi più chiari, entrando nell’orbita del centrosinistra. Ma questo cambio di rotta ha fatto storcere il naso a Grillo, portando a uno scontro che assomiglia più a una telenovela che a un dibattito politico. E mentre i due litigano, il movimento rischia di perdere la bussola.
La battaglia per il simbolo del M5S è poi l’ultima puntata di questa soap opera. Una parte degli elettori ormai si identifica con Conte, e Grillo sembra aver perso smalto. Le votazioni tra gli iscritti hanno mostrato una netta preferenza per l’ex premier, lasciando il comico genovese un po’ fuori dai giochi. Il rischio è che il movimento diventi un altro partito personale, perdendo la sua anima originaria.
E ora? Quali scenari si aprono per il futuro? Conte sembra intenzionato a portare avanti il Movimento, orientandolo verso una coalizione di centro-sinistra più coesa e definita. Ma restano interrogativi sulla capacità di attrarre nuovamente gli elettori disillusi. L’invito a figure internazionali come Sahra Wagenknecht, ex leader della Linke tedesca, fa pensare a un possibile avvicinamento a posizioni euroscettiche e populiste di sinistra. Ma seguire questa strada potrebbe complicare le cose con le altre forze progressiste, allontanando il M5s da una possibile futura alleanza vincente. Insomma, rischiano di restare con il cerino in mano.
Con le prossime elezioni dietro l’angolo, il M5s si trova a un bivio. Cercare di distinguersi a tutti i costi potrebbe portarli fuori strada, isolandoli ancora di più. La perdita di una chiara identità e le guerre interne potrebbero segnare la fine di un movimento che aveva promesso di rivoluzionare la politica italiana. Da “il cielo è sempre più blu” a “il futuro è sempre più grigio”?
Un movimento che aveva promesso di rivoluzionare la politica italiana si trova ora a fare i conti con le proprie contraddizioni. Resta da vedere se saprà reinventarsi o se sarà destinato a diventare solo un’altra meteora nel panorama politico italiano. Riusciranno a ritrovare la ricetta giusta o finiranno nel dimenticatoio come tanti altri? Solo il tempo lo dirà, ma una cosa è certa: per ora, la luna di miele con gli elettori sembra in via di esaurimento. A meno che…
Università degli Studi di Milano
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