Partiti e politici

Cosa succede quando ai leghisti piace Nosferatu

11 Gennaio 2025

Chi era Nosferatu? Gianfranco Miglio esimio professore scienziato della politica. Gli studenti gli avevano affibbiato il soprannome del vampiro (un po’ perché gli somigliava, un po’ perché portava sfiga, dicevano loro, siete avvertiti).

Ora accade con cadenza progressiva che i leghisti trovino il modo di risuscitarlo e imporlo ai cittadini di svariati comuni dove governano. Gratta gratta intellettuali di destra ce n’è pochi, si prende quel che c’è.

Ultimo a riuscire nell’impresa il comune di Cinisello Balsamo.

Ecco confezionata la gran cerimonia della dedica con fanfare e pennacchi per i giardinetti di via Guicciardini, nientepopodimenoche per il maestro del pensiero padano, federalista, celtico e chi più ne ha più ne metta.

Andiamo indietro col tempo.

Quelli di Miglio erano anni meravigliosi. Dopo decenni di imbalsamata e noiosa grisaglia democristiana, si sbracava con gran voluttà.

Il gran pensatore della Lega, andava in giro a dire del segretario del suo partito, Umberto Bossi: “un ignorante sesquipedale, un mostriciattolo prodotto da un’avventura da analfabeti”.

Il segretario Bossi, in canottiera e deponendo il calice del rosso con un bel rutto di soddisfazione, al suo intellettuale di riferimento replicava puntuto: “Miglio è una scoreggia nello spazio”.

Per altro al professore piacevano le iperbole puzzolenti davvero.

Col dovuto sussiego in un’intervista memorabile spiegò che “Hitler commise degli errori di stile”.

In un’altra ragguagliò il popolo bue sulla sua concezione di democrazia: “la guerra civile è la buona guerra…il linciaggio è la forma di giustizia nel senso più alto della parola. C’è la giustizia dei legulei, che è il modo per imbrogliare il prossimo e c’è la giustizia popolare. Se il sistema non garantisce più la giustizia, è il popolo che si appropria del diritto di punire”.

Siccome il grottesco in genere non ha fondo, ecco che il meglio di professor Tuono e Cinisello arriva adesso.

In un comune strapieno di meridionali emigrati, Miglio è infatti l’eroe giusto.

Ecco una chicca, condita di citazioni colte, coltissime, ma non abbastanza da nascondere il disprezzo: “Fiero di non avere una goccia di sangue meridionale. L’uomo del Sud concepisce la vita come la descriveva Tacito nella “Germania”: un ozio prolungato, anzi, un otium condito di sfizi, di hobbies, di sensazioni, senza fare niente che affatichi. Questo è Ulisse, questo è De Mita. Questo è il Mezzogiorno…Se si può non essere razzisti? No, almeno in una società evoluta”.

In questo almeno il Bossi discepolo e il Miglio maestro erano d’accordo. Sempre alzando il calice, il segretario ammoniva: “Giusto aiutare il sud a casa loro se no straripano come gli africani”.

Siccome ogni anno si tiene lo scambio di visite con il comune gemellato con Cinisello (chissà come mai) di Mazzarino in provincia di Caltanissetta, me lo vedo la prossima primavera il sindaco leghista Giacomo Ghilardi che porta in visita quello di Mazzarino a rendere anche lui omaggio all’orticello del vampiro. Glielo spiega sicuro che gli piacciono i film dell’orrore.

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