Partiti e politici

“Correttezza, empatia, sicurezza”: la ricetta di Starmer per tornare al governo

29 Settembre 2020

Quando si parla di sondaggi stranieri, l’attenzione va immediatamente agli Stati Uniti e alle ormai imminenti elezioni presidenziali. Eppure ci sono altri sondaggi da tener presente, arrivano da oltremanica e, nonostante non ci siano elezioni politiche all’orizzonte, indicano una tendenza che sorride a Keir Starmer, nuovo leader del partito laburista dallo scorso aprile.

Tutti ricordano le elezioni del mese di dicembre dello scorso anno che hanno confermato la fiducia al partito conservatore e a Boris Johnson. C’è stato però un altro effetto di quel voto, ovvero il cambio di leadership del Labour Party. Dopo il deludente esito del voto, Jeremy Corbyn ne ha infatti lasciato la guida, aprendo la strada alle primarie vinte proprio da Starmer.

Nato nel 1962 a Southwark, Londra, Keir Starmer è un avvocato che si occupa di diritti umani ed è diventato parlamentare nel 2015 per il collegio di Holborn and St Pancras. Quell’anno alle primarie del proprio partito non appoggiò Corbyn, il quale però lo chiamò nel proprio governo ombra. Da allora la politica britannica ha vissuto vicende rocambolesche a causa dell’esito del voto del referendum sulla permanenza o meno del Regno Unito nell’Ue. L’elettorato, stanco delle estenuanti discussioni sul tema, ha premiato i conservatori e lasciato in parte i laburisti considerati forse troppo incerti sulla brexit. Corbyn ha quindi abbandonato la leadership del partito che, dopo le primarie, ha scelto Keir Starmer.

Un’occasione per capire meglio la sua idea di partito e di Paese è stata Labour Connected, la conferenza del Labour Party che si è tenuta da remoto dal 19 al 22 settembre. “Il Labour agirà nell’interesse nazionale. Saremo un’opposizione costruttiva. Sosterremo tutte le misure ragionevoli necessarie per salvare vite umane e proteggere il nostro Sistema Sanitario Nazionale” ha detto Starmer, che ha ribadito i principi che reputa imprescindibili: decenza, correttezza, opportunità, compassione e sicurezza per la nazione, per le famiglie e per le comunità. Rendere la Gran Bretagna il miglior Paese in cui crescere e il miglior Paese in cui invecchiare, è in sostanza l’ambizioso progetto del Labour. Un progetto che evidentemente sta convincendo l’opinione pubblica.

Come riporta infatti il Guardian, un sondaggio di Opinium per The Observer dà il Labour al 42% dei consensi, contro il 39% dei conservatori e si tratta del primo vantaggio attribuito ai laburisti da luglio 2019. Inoltre, per il 55% Starmer sarebbe pronto a guidare il Paese come Primo Ministro e per il 40% il Labour sarebbe pronto a formare il prossimo governo. Lo scorso 18 settembre YouGov ha reso noto che laburisti e conservatori erano entrambi al 40% dei consensi e che per il 35% Keir Starmer sarebbe il miglior Primo Ministro, contro il 30% di Boris Johnson. Ora i laburisti, stando ai sondaggi, hanno addirittura superato i conservatori. E, a proposito del leader laburista, ancora YouGov, nelle 5968 interviste tra agosto 2019 e agosto 2020, ha riscontrato che circa sei persone su dieci ne hanno sentito parlare, il 21% ne ha una opinione positiva. All’interno di questo gruppo le percentuali maggiori sono riscontrate tra millennial e baby boomer. Il 19%, invece, ha una opinione negativa. L’impressione, però, è che i consensi nei suoi confronti possano aumentare anche perché, ancora secondo YouGov, quelli nei confronti del governo sono ai minimi dallo scorso dicembre.

Conquistare la fiducia degli elettori in modo da costruire insieme un futuro migliore per il Paese non è quindi solo un passaggio del video di Starmer, ma un auspicio reale per offrire un’alternativa ai conservatori. Se i laburisti vogliono rimodellare il Paese secondo la propria visione, devono prima riguadagnare i voti persi e, stando agli ultimi dati, Starmer ha iniziato davvero a ottenere la fiducia degli inglesi.

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