Partiti e politici

Corbyn e il Labour che verrà, alla sua prima conferenza da leader

29 Settembre 2015

Jeremy Corbyn, nuovo leader del Labour Party, ha delineato la nuova politica che il partito porterà avanti sotto la sua segreteria. Lo ha fatto in occasione della Conferenza annuale del Partito, tenuta a Brighton, la sua prima da segretario.

Riportiamo i nostri valori in politica” ha ripetuto per ben cinque volte. E “cambiamento” è stata la sua parola più utilizzata, per definire quello che vuole essere una “sinistra moderna capace di costruire una società per tutti.” Corbyn ha parlato chiaramente dei temi nazionali e internazionali che i cittadini Britannici si aspettavano.

Dai diritti umani alla lotta contro l’austerity, dalla pace in Medio Oriente al problema abitativo, Corbyn ha attraversato tutti i temi di grande attualità: rifugiati, transporti, clima, tassazione, lavoro e in investimenti. Il tutto in un appassionato discorso di un’ora, in cui è apparso molto più confidente di quanto i media britannici lo avessero descritto nel weekend.

Inizialmente Corbyn ha affermato come il Labour dovrebbe approcciarsi alla politica in futuro: “una politica premurosa, inclusiva, dal basso, che coinvolga le persone, che non imponga le decisioni, che costruisca una società solidale. Le persone mi hanno dato questo enorme mandato e dunque hanno la parola finale.” Il leader ha poi espresso il proprio desiderio di aver, all’interno del partito, un dibattito intenso ma che produca una linea condivisa da tutti. L’obbiettivo è quello di creare un’alternativa reale ai Conservatori per le prossime e imminenti elezioni in Galles, Londra e Bristol.

Nel mezzo del discorso, Corbyn si è occupato di uno dei temi che maggiormente interessano i Britannici, l’economia, attorno a cui si erano sollevati nel weekend rumours di “revisioni radicali.” In merito ha detto: “I Tories dicono che io sarei un rischio per la sicurezza delle persone e delle famiglie. Ma c’è sicurezza nel tagliare il welfare, nel tagliare i crediti agli imprenditori e nel non dare una chance ai giovani di comprare una casa propria?”

Il neo-segretario ha enfatizzato in seguito che il Labour combatterà l’austerity in nome di una società più giusta, definendo l’economia attuale “sbilanciata, insostenibile e insicura per tutti.” Il partito lavorerà per investimenti pubblici nei trasporti, abbassando i prezzi delle case con l’aumento della tassa sulla ricchezza, investendo sulla green economy e sull’educazione, dalla quale nessun ragazzo deve rimanere escluso.

Ha poi ammesso: “I Tories sostengono che non ci sia alternativa a tagliare i servizi pubblici e a diminuire i diritti dei lavoratori per rispondere alla crisi. Noi diciamo di no. Vogliamo una casa accettabile per tutti, diritti per chi lavora, un futuro per i liberi professionisti e welfare per tutti. I giovani devono avere lo stesso livello di assistenza sociale che hanno avuto i loro genitori.” E di nuovo ha reso manifesta la volontà di costruire una società per la maggioranza e non per le poche ma grandi multinazionali che dominano l’agenda dei Tories.

Nel prosieguo del duo discorso ha parlato anche di Diritti Umani, chiedendo a Cameron di prendere posizione chiara nei confronti del ragazzo saudita condannato a morte per aver preso parte ad una protesta. Inoltre, ha ammonito che Downing Street non ha la minima idea politica e diplomatica, al di là delle armi, per rispondere alla guerra siriana. Ha invece affermato che lavorerà “per risolvere il conflitto in missioni di pace con l’Onu.” Nella stessa circostanza ha poi dichiarato: “I rifugiati sono i benvenuti perché scappano in cerca di sicurezza come farei io o come fareste voi.”

Comunque vada il futuro, Corbyn nega che le frizioni interne spaccheranno il partito. Cita che da giugno a settembre 160000 persone hanno preso la tessera Labour e 50000 da quando lui è segretario. Perché, stando alle sue parole, il Labour è chiamato a tirare fuori la Gran Bretagna da quella politica di austerity che tutti sembrano detestare. Corbyn ci crede: il Labour deve “creare, vincere, resistere e transformare.” E chiede tempo e fiducia. “Alzatevi e andate contro l’ingiustizia e contro il pregiudizio. Riportiamo i nostri valori nella politica.”

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