Partiti e politici

Con quella bocca Musk può dire ciò che vuole?

14 Novembre 2024

Marcello Marchesi, nel 1957, inventò uno slogan per Chlorodont, un noto dentifricio, la cui testimonial era Virna Lisi, che chiudeva la pubblicità con un suo primo piano: “Con quella bocca può dire ciò che vuole”. Come a dire: basta la bellezza della sua bocca (con tutti i doppi, tripli e quadrupli sensi che una frase così si porta dietro), per giustificare qualsiasi frase esca da quella bocca. Povera Virna Lisi che, invece, fu una grande attrice.

Jean-Paul Sartre asseriva che “Chaque parole a une conséquence. Chaque silence aussi”, ovvero che ogni parola produce delle conseguenze, così come anche ogni silenzio. Saggio.

No, non si può dire impunemente ciò che si vuole, pur con una bocca bellissima. Quella si chiama incontinenza.

Elon Musk, tra i tanti che aprono bocca a sproposito, è un incontinente. Non credo che sia mai stato un mistero né una cosa che lui abbia mai celato. Lui parla perché ha la bocca, di certo ha anche un cervello, ma non sempre sembra in grado di tenerli a freno, né l’una né l’altro. Non tenerli a freno non significa non potersi esprimere, come pretenderebbe l’incontinente Matteo Salvini, che vomita parole di continuo senza rendersi conto di ciò che dice, ma significa potersi esprimere con proprietà e opportunità, non dicendo la prima cosa che passa per il capo o, magari, in preda a chissà quale stupefacente, di cui Musk ha ammesso di far uso (e si vede, e soprattutto, si sente).

Tra l’altro, Salvini, che difende Musk a spada tratta come se fosse il messia, è pure un noto avversario perfino della cannabis e dei suoi effetti terapeutici, che molto probabilmente ignora: cannabis per lui è sinonimo di droga e basta. E Musk ha dichiarato di far uso di stupefacenti. A Salvini non passa nemmeno per il capo, per esempio, che, sebbene l’oppio sia una droga, e pure bella pesante, serva per ricavare dei farmaci antidolorifici che probabilmente usa anche lui, perché la chimica offre queste possibilità. L’inconsistenza del pensiero salviniano (e dei suoi segaci) è palese, eppure colui continua ad essere vicepresidente del Consiglio dei Ministri e, cosa più dannosa, ministro delle infrastrutture.

Ognuno è certamente libero di esprimere le proprie idee ma, esprimendole, ognuno dovrebbe prendersi anche la responsabilità di ciò che dice. Ora, “responsabilità” è una parola grossa che implica una connessione con tante altre, come coscienza, conoscenza, obbligo, comportamento, attitudine, conseguenze, e molte altre. E le parole sono importanti, non sono rifiuti che si espellono dalla bocca come se fossero dei chewing gum ormai esauriti e senza più alcun sapore.

Dichiarando che i giudici italiani “se ne devono andare”, Elon Musk ha dato un’ulteriore prova della sua incontinenza, dovuta a droghe o psicofarmaci non lo sappiamo ma lo possiamo immaginare, oppure a una semplice immaturità.

Non è la ricchezza materiale né l’abilità nel marketing che rendono una persona matura. “Matura”: anche questa parola se ne porta dietro tante altre, che sono età, saggezza, coscienza (anche qui), responsabilità, visione, e così via. Oltre al significato, se applicato alla frutta, di un frutto maturo che può essere gustoso ma, se troppo maturo, degno della pattumiera o della compostiera per chi ha un giardino.

Nonostante Musk abbia una certa età, di “maturità” proprio non se ne può parlare. Anzi, piuttosto vien fuori un’indole “adolescenziale”, più spesso “infantile”, dove entrambi i termini non hanno la valenza d’un’età spensierata quanto piuttosto di un atteggiamento ancora non ben strutturato, incerto tra il volo pindarico spiccato dalla fantasia (o dalla distrazione) e il dispiacere per non raggiungere la meta impossibile seppure immaginata, e chiunque sia d’intralcio sulla strada è visto come un nemico vitale.

Il sacrificio degli altri, per Elon Musk, è assolutamente ininfluente nella sua visione egotica e del tutto personale. Io voglio combattere il riscaldamento globale, e lo faccio coll’auto elettrica, senza tenere in considerazione che, per produrre una quantità di elettricità sufficiente per fare andare l’intero pianeta su auto elettriche, qualcosa si dovrà pure azionare; l’elettricità non arriva con un semplice schiocco di dita né dalla punta della bacchetta di Harry Potter ma viene prodotta attraverso processi chimici e fisici. E siccome nulla si crea e nulla si distrugge ma tutto si trasforma, secondo la legge di conservazione della massa, scoperta nel 1772 da Antoine Lavoisier, qualcosa significherà in termini d’impatto sul pianeta.

Però la narrazione muskiana, pro domo sua, vorrebbe convincere l’uomo della strada che è come dice lui, che di elettricità se ne intende, e basta, non ci sono altri punti di vista.

Queste visioni così assolute e immature lo hanno portato a considerare che sia possibile vivere su Marte, e che mandarci pure degli equipaggi umani sia una cosa sensata. Se un tempo Marte avrà pur potuto ospitare la vita, quest’ultima, per come noi la conosciamo e sperimentiamo ogni giorno, è attualmente impossibile su quel pianeta per tutta una serie di ragioni chimiche e fisiche che non le consentono di svilupparsi. E non si può “terraformare” un pianeta, questo succede solo nei romanzi di fantascienza. Per mille ragioni, chimiche, fisiche e astronomiche a partire dall’atmosfera per continuare col campo magnetico, la gravità, la temperatura, eccetera, eccetera.

Eppure Musk vanterebbe studi di fisica, così almeno risulta dal suo curriculum: avrebbe, dopo varie lauree, conseguito perfino un dottorato in fisica applicata e scienza dei materiali alla Stanford University in California (durato solo due giorni, probabilmente troppo noioso per lui, o, forse, per chi è un po’ più malizioso, si devono essere resi conto dell’errore che avevano fatto assegnandoglielo).

Il solito malizioso, visto il commercio di lauree che esiste da sempre, vedi quella del Trota “conseguita” in Albania, potrebbe sempre immaginare che anche a lui possa essere successa una cosa simile, i quattrini non gli sono mai mancati.

Anche perché un laureato vero, me lo si consenta, dovrebbe avere una “maturità” tale da conoscere il peso delle parole quando le esprime, sempre tornando al concetto di “maturità”.

No, Elon Musk non può dire impunemente che i giudici italiani devono sparire solo perché lui li immagina, nel suo delirio di onnipotenza, un ostacolo alla giusta punizione di alcuni migranti che hanno osato rischiare la morte in mare pur di fuggire da paesi che per loro (e secondo la valutazione europea) si dimostravano insicuri. Per Musk, così come per Donald Trump, la giustizia è sempre un ostacolo ai propri “desideri”, motore degli egoisti come abbiamo visto nei miei articoli precedenti.

Pare che, pur di arrivare al suo scopo, Musk affermi che i sacrifici umani sono necessari pur di far “avanzare” la scienza. Scienza di cui sembra ignorare i precetti più elementari, come, appunto, la possibilità di vivere, per gli uomini, su Marte, oppure qualche calcolo sbagliato visto che i suoi satelliti cominciano a precipitare inopitatamente sulla Terra. Oltre che inquinare l’atmosfera, aggiungeremmo, che, per uno che ci tiene a combattere il riscaldamento globale colle sue auto elettriche potrebbe essere un effetto collaterale non da poco. Ma qualcosa si deve sempre sacrificare, no? Basta che quelli sacrificabili siano gli altri, lui è una divinità olimpica che decide degli umani, che gl’importa a lui.

Quella bocca, anziché dire ciò che vuole, Musk dovrebbe sigillarsela per pudore. Invece lo mettono a capo della sburocratizzazione degli Stati Uniti, per eliminare, quindi, ogni ostacolo, regolato da leggi, ai “desideri” che possono sorgere improvvisi nella mente di questo genio.

La sua attitudine anarcoide, così come quella di Trump, che se ne frega di tutto e di tutti, col suo slogan acchiappacitrulli Make America Great Again, è ciò che emerge da personalità disturbate a cui la democrazia ha dato il potere di esprimersi.

La confusione che si fa con la parola “democrazia” e “assolutismo” è sempre dietro l’angolo. Anche il nostro governo attuale, di cui Salvini e Meloni sono rappresentanti, la fa di continuo, urlando che la maggioranza votata fa quello che vuole. Non è assolutamente così.

Il principio maggioritario sancito dal voto universale deve sempre fare i conti col rispetto dei diritti delle minoranze, altrimenti non sarebbe più una democrazia. Ma questo sfugge ai più, che credono di essere nel giusto. Probabilmente questo proviene anche da lauree comprate o forse da studi non compiuti, senza conoscere i fondamenti del pensiero realmente democratico né, tanto meno, la Costituzione.

E sulla Costituzione vorrei soffermarmi, perché le ultime leggi che questo governo e questo Parlamento (ma non solo questi, anche in passato è successo varie volte) mandano avanti vanno spesso in contrasto colla Costituzione. Il che significa che o non la sanno leggere e quindi non la capiscono o che sono in mala fede e provano a imbrogliare. Le parole, se non se ne conosce a fondo il significato, sono vuoti simulacri.

A maggior ragione un Elon Musk, che non conosce la Costituzione italiana, e quindi i ruoli dei poteri legislativo, esecutivo e giudiziario, dovrebbe stare a bocca chiusa. Ma forse lui crede che i suoi soldi, essendo il più ricco del mondo, come gli risponderà continuamente lo specchio magico, gratificandolo, lo autorizzino a fare e a dire ciò che gli passa per la testa. Pensiamo a come possa agire un personaggio così spregiudicato e sprezzante col potere in mano. Diventa il pericolo pubblico numero 1, come diceva Albert Einstein nella citazione che apriva il mio articolo precedente.

San Mattarella ha messo un freno a quest’incontinenza, sebbene la Presidente del Consiglio avrebbe dovuto far sentire la sua voce assai prima, immediatamente. Ma abbiamo anche visto le tenere occhiatine che si davano lei e Musk all’Atlantic Council, oltre agli abbracci a Roma.

Ricordiamo sempre, perché è giusto puntualizzare le incongruenze del nostro governo, che se la prende coi suoi cittadini ma poi blandisce i criminali, che Musk ha fatto uso della maternità surrogata e che Meloni ha dichiarato quest’ultima, ben prima di abbracciarlo e degli occhi dolci, un reato “universale”, quindi lo sarebbe pure su Marte qualora dovesse succedere anche lì, prima o poi, secondo il cervellino della biondina. Eppure Musk, pur se criminale universale, se lo è abbracciato come se fosse l’orsacchiotto di quand’era piccina, povera cara. Sciocca o doppiogiochista? O entrambe le cose?

Ecco, siamo nelle mani di questa gente. Eppure tutto questo sembra non interessare alla maggioranza delle persone che, in quanto a “maturità”, dimostra di non possederne nemmeno un briciolo.

Prima di aprir bocca, seppure sia una bocca spettacolare, meglio accendere il cervello.

Esercizio per i lettori. Cercare i significati molteplici delle parole:

  • democrazia
  • assolutismo
  • delirio
  • anarchia
  • totalitarismo
  • maturità
  • desiderio
  • infantilismo
  • prepotenza
  • egotismo
  • responsabilità
  • sovranità
  • legge

e poi metterle in relazione a ciò che si vede e si sente ogni giorno.

Fatemi sapere.

P.S. a proposito delle parole e di chi le pronuncia senza sapere il significato è in arrivo un articolo con roba freschissima.

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