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Ci occupiamo troppo della Raggi?
A Piazza Pulita, ieri sera, Pier Luigi Bersani sembrava in gran forma.
Talmente a suo agio da dire, ad un certo punto, avvertendo il divertimento del pubblico nell’ascoltare una delle sue metafore : “Se permettete, faccio anch’io un po’ di intrattenimento”
Qualcuno gli ricordava a quel punto lo streaming voluto dai 5 stelle per umiliarlo.
E lui si cavava un sassone dalla scarpa chiedendosi cosa sia rimasto di quegli streaming e dell’ansia di trasparenza che si esprimeva attraverso di essi.
Nel frattempo arrivavano in studio le immagini della caserma in cui si svolgeva l’interrogatorio della Raggi, che andava avanti da 8 ore.
Sul nuovo caso Raggi – ma sarebbe giusto dire : l’ennesimo – si scatenava, poi, nel corso della trasmissione, un dibattito che è diventato ormai un tormentone di tutti i salotti televisivi.
Un tormentone talmente scontato che, nel momento stesso in cui vediamo i “duellanti” in studio, siamo in grado di prevedere le argomentazioni che verranno utilizzate e gli episodi che verranno citati.
L’argomentazione principale dei difensori – d’ufficio e non – del Movimento 5 stelle è : con tutto quello che hanno fatto gli altri, e con tutti i problemi che ha il paese, vi sembra che adesso sia il caso di fare tutto questo can-can per alcuni piccoli inciampi d’avvio di questi qua?
Conosciamo anche la replica degli antagonisti : provate ad immaginare che questi “piccoli inciampi d’avvio”capitino ad una amministrazione di colore diverso e diteci se Grillo e i suoi non ci avrebbero “marciato” alla grande, organizzando, cortei, fiaccolate e sit-in.
E qui, come suol dirsi, la discussione s’incarta: i “duellanti” continuano a ripetere argomentazione iniziale e contro-argomentazione successiva all’infinito, con modeste variazioni e integrazioni. Tu a quel punto afferri il telecomando e ti guardi una puntata di una serie televisiva americana : anche là imperversano i clichè, ma almeno in ogni puntata c’è un colpo di scena.
Adesso però, c’è anche qui un colpo di scena.
La polizza intestata alla Raggi dal suo collaboratore Romeo è comunque un fatto nuovo e inquietante.
Non solo per i “detrattori d’ufficio” della sindaca, ma anche per i suoi sostenitori
Il fatto è che questo Romeo di polizze ne avrebbe stipulate diverse, intestandole tutte ad esponenti del Movimento.
Non si sa ancora attraverso quali meccanismi, ma il dubbio è che Romeo facesse parte di un ingranaggio mirato a prendere il controllo del partito a Roma per pilotarlo verso una candidatura ( Raggi) ritenuta più “gestibile” rispetto ad un’altra ( De Vito).
Adesso bisogna solo capire se la Raggi è stata vittima o parte consapevole di questo ingranaggio.
E saperlo è importante non solo per chi è avversario politico della Raggi, ma anche, e soprattutto, per chi sostiene il Movimento 5 stelle e vorrebbe vederlo alla guida del paese.
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