Calcio

Chi salverà la sinistra questa settimana?

27 Novembre 2018

Breaking news da far accapponare la pelle alle ceneri di Karl Marx. Gattuso ha parlato. E pure male. Ma quel che conta è che finalmente qualcuno “ha avuto il coraggio di cantarle al ministro della propaganda” e di farlo rientrare nei ranghi: “Salvini pensi alla politica, se ha tempo di pensare al calcio siamo messi male” ha tuonato ieri  il tecnico del Milan col suo itaGliano stentato. Ma siamo sicuri che le cose stiano veramente così?

In Italia tutto passa dal calcio. Persino a sinistra iniziano a capirlo: dopo 30 anni di Berlusconi al Milan, non è che per sconfiggere il nuovo “capitano” della destra abbiamo bisogno proprio di ripartire da quella stessa squadra? Sui social sembrano tutti esserne convinti: da ieri, Gattuso è alla guida dei sanculotti italiani… almeno per questo inizio settimana…

Ma come in tutte le rivoluzioni social – senza la “i” alla fine –  vorrei avvertire Gattuso di non illudersi: i compagni cambiano il proprio paladino con la stessa volatilità e frequenza con cui Rocco Siffredi si leva le mutante.

Trovare ogni settimana un nuovo eroe a cui affidare l’infausta missione di accompagnarci passo dopo passo verso il suicidio assistito, alternativamente chiamato “la rinascita della sinistra italiana”, non è cosa da un D’Alema qualunque.

C’è stata la settimana del sindaco di Milano Giuseppe Sala che difendeva le domeniche coi negozi aperti, baluardo storico della sinistra fin dai tempi di Toni Negri, Franco Piperno e di Potere Operaio. Preceduta da quella dell’ex ministro menscevico Carlo Calenda che voleva ripartire dal fronte repubblicano, probabilmente per salvarci dall’imminente pericolo del ritorno dei Savoia. La settimana di Augias che ci ricordava dell’invasione dei barbari. La settimana della Murgia col suo fascistometro per esorcizzare il fascista che è in noi. Passando per i festival del cinema dove abbiamo incontrato personaggi di fantascienza come la nazi-femminista Asia Argento o il regista Spike Lee. Per non parlare di papa Bergoglio, il nostro Che Guevara in gonnella.

A volte il “popolo della sinistra” rifonda pure sé stesso tra un risotto al tartufo e una bagna cauda scendendo appesantito in piazza per il sì-Tav. Previsioni per la settimana prossima?

Un suggerimento da uno che è chiamato lepeniano i giorni pari e bolscevico i giorni dispari: non dico di scegliersi delle figure appetibili, anche perché Magalli e Orietta Berti se li sono già pappati i 5 stelle, ma almeno cercare delle battaglie che non abbiano un sapore così reazionario così da renderci il naufragare in questo mar un po’ più dolce?

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