Partiti e politici
Charlie Hebdo e l’assurda proposta di Daniela Santanchè
Daniela Santanchè – in pesante crisi di autorevolezza all’interno del suo stesso partito, da cui è stata momentaneamente relegata ai margini – evidentemente ha una strana ossessione: pubblicare giornali che con la sua visione politica non vanno d’accordo sotto nessun aspetto. Prima abbiamo saputo del suo desiderio, fortunatamente rimasto tale, di rilevare l’Unità, ora ci informa su Facebook e Twitter di voler pubblicare Charlie Hebdo. Proprio così: “Voglio pubblicare in Italia Charlie Hebdo”, ha scritto ieri sera la nostra paladina della libertà.
Forse immemore del rapporto di fiducia e sintonia che dovrebbe esserci tra editore, direttore e redazione (ma questo valeva più che altro nel caso della testata giornalistica l’Unità), Daniela Santanchè spera di poter sfruttare (alcuni direbbero sciacallare) il momento per lanciare anche in Italia la satira senza freni del settimanale parigino. Al di là del sospetto che sia una mossa fatta al solo scopo di guadagnare qualcosa finché la vicenda è sentita, salvo poi abbandonarla al primo momento di difficoltà, mi rivolgo direttamente alla signora Santanchè: è sicura di quello che intende fare?
In questi giorni c’è stata tanta confusione sulla presunta islamofobia di Charlie Hebdo; e quindi viene da immaginare che il falco per eccellenza di Forza Italia – che la islamofobia invece la conosce da vicino – abbia confuso la posizione radicale, estrema, in favore della libertà di satira contro tutto e tutti per una posizione contro l’Islam.
Ora, sicuramente la Santanchè sarà ben felice di pubblicare un giornale che sulla copertina prende in giro Maometto; si sentirà altrettanto certa di quello che, eventualmente, starà pubblicando nel nostro paese quando sulla copertina finirà una caricatura violentissima di Papa Francesco? Una presa in giro devastante del cattolicesimo? Una silurata contro la pedofilia nella Chiesa?
Certo, altri bersagli – magari i gay – potrebbero invece esserle graditi, ma nel complesso, signora Santanchè, ci pensi bene. Potrebbe anche essere che lei non sappia bene che cosa stia facendo. Da parte nostra, certo, leggere Charlie Hebdo anche in Italia non ci dispiacerebbe, ma che a colmare il vuoto lasciato da Cuore sia la “pitonessa” non sembra essere la migliore delle idee.
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