Partiti e politici
“Alto Adige chiuso agli italiani: vietato comprare la seconda casa”
Vi ricordate quei cartelli che andavano tanto di moda nelle province padane negli anni ’80? Quelli che riportavano la scritta “non si affittano case ai meridionali”, o “ai terroni”, se realizzati dai più sfacciati?
Quel che succede a Bolzano oggi, in qualche modo, ci riporta lì. La giunta guidata da Arno Kompatscher, presidente della provincia autonoma di Bolzano e presidente della regione Trentino-Alto Adige/Südtirol, ha approvato una nuova legge per il territorio e paesaggio (Legge provinciale del 10.07.2018 n. 9.) che vieta categoricamente l’acquisto della seconda casa ai non residenti della zona. «Per la difesa della Heimat», cioè della patria, si fa questo e altro afferma il governatore. Le vacanze in Alto Adige potete continuare a farle ma non vi venisse in mente di comprare una casa.
Nella nota della Provincia si legge che per ridurre la pressione sul mercato di seconde case la legge stabilisce che almeno il 60% delle abitazioni (e se necessario il Comune può arrivare fino al 100%) deve essere riservato ai residenti.
Il provvedimento si sarebbe reso necessario per colpa dei turisti italiani e stranieri che hanno acquistato negli anni troppe seconde case, creando problemi agli “autoctoni”. Dei veri invasori gli amanti dell’Alto Adige, insomma. «In queste località – ha ricordato il governatore Arno Kompatscher – per i giovani del posto è diventato molto difficile trovare casa».
La norma vale per i comuni ad alta densità turistica, cioè quelli più belli, e riguarda paesi e frazioni dall’Alta Badia alla Val Pusteria, dalla Val Gardena al Meranese, dove le seconde case superano il 10%. Un caso? Per le nuove costruzioni, inoltre, il 100% degli appartamenti sarà riservato ai residenti.
Ma siamo sicuri che sia possibile vietare l’acquisto di un immobile ai non residenti? A questa domanda forse dovrebbe rispondere il governo, al quale il provvedimento deve essere proprio sfuggito.
Peraltro, il leader della Südtiroler Volkspartei, il Partito Popolare Sudtirolese, non è la prima volta che rivendica diritti che fanno discutere. Il partito e lo stesso governatore, insieme ai secessionisti, vogliono anche il passaporto austriaco ma le perplessità del governo sono tante. Per il ministro degli Esteri Moavero l’iniziativa è inopportuna e l’idea di conferire il doppio passaporto ai cittadini dell’Alto Adige di lingua tedesca e ladina «rischia di assumere potenziali caratteri di un revanscismo anacronistico», proprio nella ricorrenza del centenario della Prima Guerra Mondiale, funestata dal sangue di tanti italiani e austriaci.
Quest’estate inoltre era montata una polemica su alcune dichiarazioni di Kompatscher relative allo stato della sanità in Alto Adige. In un’assemblea di partito il presidente della Provincia autonoma ha detto che l’ospedale del capoluogo non funziona perché in mano agli italiani. E poi ha minimizzato.
C’è poi da ricordare che per partecipare alle elezioni provinciali (che si terranno peraltro il prossimo 21 ottobre) è necessario vantare una residenza ininterrotta, lunga almeno quattro anni. Forse tutte queste iniziative un tantino secessioniste non sono casuali in vista delle elezioni.
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