Partiti e politici
16 ottobre 1943 – 16 ottobre 2021: la politica del bluff
«Rastrellamento: Azione eseguita per catturare soprattutto elementi civili da destinare alla deportazione”
Stamani al giornale radio di Rai 3 alle 8.45 la parola del giorno è stata «rastrellamento». Il riferimento era alla del razzia 16 ottobre 1943.
Improvvisamente quella data che complessivamente è rimasta una memoria localizzata, e che solo in particolari momenti della storia nazionale si è proposta come data collettiva, è tornata nel dibattito pubblico o, almeno, nel linguaggio pubblico, per un tentativo di “uso politico” da parte di Fratelli d’Italia che cercavano la «via breve» per non discutere della natura e dei fondamenti della propria identità politica e della propria memoria politica.
Bene che quell’«atto di turismo politico» non sia avvenuto.
Quando un attore politico scambia un processo di autoanalisi non compiuta per un “ticket da staccare”, testimonia di un uso strumentale della memoria, ma anche della convinzione che l’opinione pubblica sia un attore da accontentare con qualche gesto benevolo, come il visitatore allo zoo che lancia noccioline agli scimpanzé nella gabbia.
Un gesto senza futuro e che non apre nessun processo di trasformazione. Soprattutto né reversibile né irreversibile. Semplicemente irrilevante.
O forse la vecchia massima del Principe di Salina de Il gattopardo: cambiare tutto, per non cambiare niente.
O forse più propriamente, un bluff, qualcosa che si spaccia per molto e che non è niente.
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