Parlamento

Salvini: “Essere stati al governo ci è costato”

26 Settembre 2022

“Chiaro che su richiesta della classe dirigente interna al partito, siamo usciti dal governo Conte e siamo entrati nel governo Draghi. Quando siamo usciti, dall’attuale esecutivo, ho fatto di testa mia: esserci stati, ci è costato”.

Sono le 12.14 del day after election, e Matteo Salvini – “dopo essere andato a letto incazzato, mi sono svegliato più carico di una molla” – dice.

La rabbia non sembra averla sbollita del tutto se l’accusa che muove è a quella parte del partito (Giancarlo Giorgetti? nda) per cui stare al governo con Draghi è sembrato indispensabile. Quando invece ha fatto di testa sua, dice ancora il segretario, dal governo la Lega è uscita.

Come a dire che è stato un passo fatto anche troppo tardi.
Per questo per Salvini oggi “è una buona giornata, perché è garantita per 5 anni la stabilità di governo” anche se a lui il risultato ottenuto dalla Lega non è piaciuto e per questo a partire da domani “farà il giro di ascolto di tutta la Lega”

Nulla da obiettare sul voto, perché se gli italiani non ti votano sei tu che devi interrogarti sul perché è accaduto, “ma meglio al Governo con il 9% e 100 parlamentari piuttosto che con il 18% e 100 parlamentari, all’opposizione”.

Si complimenta con Giorgia Meloni artefice di una vittoria netta grazie all’opposizione che ha posto in essere in questi anni.

Per Salvini “C’è il rammarico per l’astensione ma non vedo fondi sovrani scappare dall’Italia e considero ci siano ampi margini di recupero per la Lega. Per questo chiedo subito di preparare le elezioni regionali e di trovare un nome per il futuro governatore del Lazio.”

Certo: lui vuole fare un’analisi del voto, “già domani in consiglio federale, ma voglio dire chiaro che daremo al Governo le migliore squadra leghista”. Dunque non sono all’ordine del giorno nè oggi nè domani le sue dimissioni.

Parlerà con i suoi “nelle sedi opportune non certo su Facebook, aggiunge,ma 100 parlamentari del carroccio alle camere su 600 posti disponibili garantiscono libertà d’impresa, educativa ed economica”

Ai suoi detrattori, “a chi danneggia la militanza” promette che se la vedrà con lui; a Berlusconi ha detto di aver riferito al telefono di volergli bene malgrado le accuse che il Cavaliere gli aveva mosso solo qualche ora prima.

“Noi diamo il meglio quando c’è da salire, da scalare. Per esempio sulle bollette s’intervenga subito, non possiamo aspettare che trascorra il tempo per formare il nuovo governo”

Farà l’autonomia? “È nel programma di governo”

Ecco un breve stralcio della conferenza stampa

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