Costume

Ostentare è un vizio

28 Marzo 2018

L’ostentazione, il mettere affettatamente in mostra qualcosa o assumere dei comportamenti col fine di suscitare l’attenzione, l’ammirazione o perfino l’invidia di terzi, nel sentire comune è stato considerato atto riprovevole da accomunare, come lo identificava Aristotele nell’Etica Nicomachea – uno dei suoi famosi e citati testi – ad un vero e proprio vizio.

Normalmente quando ci riferiamo al termine ostentazione, il nostro pensiero va alla ricchezza, al lusso, a quell’eccedere in più, di cui parlava, appunto, lo stagirita. A questo proposito, quando pensiamo al lusso e all’ostentazione, la nostra mente vola ai tanti magnati del petrolio arabi, alle loro esagerazioni che spesso oltrepassano il buon gusto ma anche a qualcuno di casa nostra perfino poco raccomandabile. Non è molto tempo che in un bagno di  un boss di Roma capitale, furono trovati  rubinetti d’oro.

Detto questo, quando ci si riferisce all’ostentazione il nostro pensiero non va a quello che potremmo dire l’eccesso opposto. Parlo dell’ostentazione della povertà, dell’indigenza, del disagio. Eppure, e pure in questo caso il ricorso all’autorevolezza di Aristotele non è fuori luogo, anche l’ostentazione della povertà, dell’indigenza può avere una lettura negativa.

Essa infatti costituisce un vizio laddove sia finalizzata ad attirare l’attenzione positiva degli altri o a mettere in difficoltà e a disagio qualcuno. L’ostentazione della povertà o della moralità, quest’ultimo altro aspetto sul quale poco ci si sofferma, che realizzano comportamenti mirati a catturare consenso e simpatie, costituisce in fin dei conti uno strumento di manipolazione del giudizio, potremmo perfino dire, una vera e propria violenza sui terzi.

Gli esempi che potremmo suggerire sono tanti ma mi soffermo su un caso che mi ha particolarmente colpito. Il caso di cui parlo è quello del presidente dell’Uruguay Pepe Mujica, un ex guerrigliero, che non solo rifiutò di abitare il palazzo presidenziale ma rinunciò anche al 90% dell’indennità che gli competeva come Capo dello Stato. Sicuramente Mujica sarà stato in buona fede, ma è indubbio che il modo in cui ciò avvenne costituisce vizio moralmente sanzionabile.

E andiamo alle nostre vicende. Il riferimento è alle eclatanti performance del neopresidente della Camera dei deputati il grillino Roberto Fico.

Con tutto il rispetto per le sue idee, mi pare che la rinuncia all’indennità di presidente della Camera – fra l’altro non un grande sacrificio visto che si tratta di un paio di migliaia di euro – e il rifiuto della tanto scandalosa auto blu ( senza soffermarci sui problemi tecnici e di sicurezza che quest’ultima rinuncia crea), tutto ciò davanti ai riflettori perché accompagnato da servizi fotografici in tutte le pose, non costituiscono forse un’ostentazione e, di per sé, anche in questo senso una forma deprecabile di comportamento in quanto diretta a catturare la simpatia e il consenso della gente ?

Qualcuno sicuramente non condividerà questa riflessione, l’abuso che molti hanno fatto dei privilegi della cosiddetta casta può considerare lodevole tali comportamenti, non lo metto in dubbio ma, lo pongo in termini problematici, qualche riflessione sul pauperismo ostentato non dovrebbe essere fatta ?

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