Parlamento

Medicina Democratica Onlus. Il nostro appello al NO

1 Dicembre 2016

Medicina Democratica Onlus: le modifiche costituzionali e l’Italicum sono atti insalubri da respingere al mittente.

Il direttivo di Medicina Democratica Onlus ha approvato un documento per dichiarare pubblicamente la propria posizione contraria alla riforma costituzionale sulla quale gli italiani si esprimeranno il prossimo 4 dicembre. L’appello di Medicina Democratica a votare No è spiegato sinteticamente in questa frase: “Questa riforma, questo progetto, è un atto lesivo dello stesso diritto alla Salute“.

Il direttivo di Medicina Democratica critica duramente non solo quella che definisce “controriforma” costituzionale ma anche la legge elettorale “Italicum”. “Per queste riforme è stato indetto un referendum (Costituzione) ed un altro sarebbe opportuno (Italicum) – scrivono – perché la logica che le sostiene è la stessa ed è una logica che dobbiamo contrastare. Il progetto è modificare le basi della Repubblica democratica non per rendere più efficienti le istituzioni ma per introdurre una sorta di “premierato” del Presidente del Consiglio, una deriva autoritaria, per “normalizzare” la realtà italiana e ridurre gli spazi dell’espressione della volontà popolare e del conflitto sociale”.

Per Medicina Democratica l’Italicum è una riedizione peggiorata del Porcellum che 1) stabilisce un “premio di maggioranza eccessivo” per mettere “fuori gioco ogni minoranza non allineata ai raggruppamenti elettorali maggiori” e 2) scoraggia, di fatto, la partecipazione di sempre più vaste masse di popolazione alla stessa espressione del voto contribuendo ad aumentare il fenomeno dell’astensionismo. “Evidentemente agli occhi degli ideatori del progetto il fenomeno dell’esclusione di buona parte della popolazione è visto con favore – si legge nel documento – . Per una associazione come Medicina Democratica che, nel nome stesso, ritiene fondamentale la democrazia e la partecipazione, questo progetto è un atto lesivo dello stesso diritto alla Salute”.

Ed a supporto di questo, viene citata una frase storica (“Bisogna combattere la mancanza di partecipazione come una malattia”) del fondatore del “movimento di lotta per la salute”, Giulio Alfredo Maccacaro, grande scienziato e medico, che visse la sua professione come impegno sociale. “Maccacaro ha analizzato in più occasioni il rapporto malattia, estraniazione, isolamento ed assenza di rappresentanza – continua il documento – ma anche chi non ha letto i suoi testi capisce che il non potere agire realmente sulla selezione della classe politica significa anche non potere scegliere chi programmerà o gestirà il Sistema Sanitario”.

Comunque, è l’estraniazione dalla politica che più preoccupa Medicina Democratica in quanto “non è diffusa alla stessa maniera in tutte le classi sociali ma riguarda in larga misura le classi popolari e la fascia sempre più ampia dell’emarginazione”. Per cui, per Medicina Democratica, chi più è emarginato, più si estranea dalla politica con la conseguenza che sarà sempre meno – o per nulla – rappresentato nelle istituzioni che saranno occupate da “un’area sociale di elettori ristretta ma funzionale a logiche di partito”. In una società con forti differenze di classe, si legge nel documento, Medicina Democratica “ha sempre scelto di stare con la sofferenza sociale, proprio perché la Salute non è uguale per tutti e questa è un’ingiustizia che va combattuta”.

Ma come è possibile combattere un’ingiustizia sociale nelle istituzioni, si chiede Medicina Democratica, se, da una parte, si favorisce l’estraniazione dalla politica delle classi più disagiate e dall’altra, le si esclude da ogni possibile rappresentatività in un ramo del Parlamento, il Senato, che non sarà più elettivo ma che si proporrà come “un secondo serbatoio di classe politica – non direttamente eletta – che avrà tutto l’interesse ad avere una comoda poltrona a Roma senza avere alcun interesse a disturbare il governo formato dai deputati di maggioranza?”.

“Ci dicono che si risparmia ma in realtà la differenza dei costi sarà irrisoria creando un baraccone parassitario di cooptati alla briglia della maggioranza del momento anziché mantenere un elemento di controllo e comunque di espressione della volontà degli elettori – commenta Medicina Democratica.

L’appello a votare NO di Medicina Democratica nasce, quindi, spiegano, da un’analisi del “combinato disposto”, riforma costituzionale-legge elettorale, che il “movimento di lotta per la salute” considera “inaccettabili” in quanto “costituiscono un unico progetto antidemocratico destinato ad autoalimentarsi. E dopo le regole democratiche cadranno le altre regole e i diritti costituzionali se daranno fastidio al premier di turno….”.

Per questi motivi, Medicina Democratica invita a votare No al Referendum del 4 Dicembre e a dire No anche alla legge elettorale.

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