Parlamento
Il principio di realtà sulla corsa al Quirinale
Alla fine è prevalso il principio di realtà e il Cavaliere ha ceduto il passo, annunciando sabato scorso che non sarà in corsa per il Quirinale. E questo principio di realtà, perché la narrazione dell’eterno ritorno si è capito che non poteva funzionare, ha posto Salvini e Meloni, gli altri due leader della destra, davanti alle loro responsabilità senza alibi e senza un capro espiatorio. Adesso devono tirare fuori dal cappello un candidato forte, talmente forte da scuotere anche i veti di un centro-sinistra senza il quale non si va da nessuna parte. E il conto è già iniziato, perché alle ore 15.00 di oggi, lunedì 24 gennaio 2022, il Parlamento in seduta comune è chiamato al primo voto per eleggere il successore di Mattarella.
Apparentemente non c’è nessun candidato che abbia la garanzia al quarto turno di passare lo sbarramento dei voti. E le prime tre votazioni sembrano già tutte colorate di bianco. Il centro-destra e il centro-sinistra tengono le carte coperte. Avanza il nome di Pierferdinando Casini, a cui i democratici non potrebbero dire di no e comunque ben voluto da Orlando, Franceschini e Bettini in alternativa a Mario Draghi. Resta fermo il no ai candidati di bandiera. Il segretario del PD torna a invocare come soluzione migliore il Mattarella bis, oppure Draghi, mentre l’attuale premier non sembra voler fare concessione alcuna rispetto a quanto è in gioco nel rinnovo dei ranghi del Quirinale, e questo sembra rendere il suo cammino verso il Colle ancora lento.
L’incognita resta sempre dalla parti di Palazzo Chigi, perché a chiedere elezioni subito c’è solo la Meloni, mentre tutti gli altri partiti, specialmente i 5S, vorrebbero fosse garantito il sostegno a questo governo o a un governo che verrebbe fuori da un rimpasto. Da ieri le cronache politiche hanno messo a fuoco Elisabetta Belloni, attuale direttrice dei servizi segreti. Lei potrebbe essere la soluzione migliore per sostituire Draghi a Palazzo Chigi. Ha una solida esperienza in ambito di segreterie politiche e ministeriali. E’ conosciuta e apprezzata da tutti e questo le consentirebbe di spuntarla nella tenuta di una coalizione allargata come la maggioranza che attualmente sta sostenendo il governo Draghi. E anche oggi la soluzione al Colle sembra doversi trovare dalle parti dei palazzi del governo.
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