Parlamento
Il Pd di Renzi imbarca tutti, anche il “rottamato” De Mita
Ultime dal Nazareno. De Luca sposa il “rottamato” Ciriaco De Mita. Così continua, senza soste, la raccolta indifferenziata del Pd firmato Matteo Renzi. Dopo gli impresentabili di Sicilia, raccattati in un pomeriggio di primavera in una nota location di Catania, il giglio magico del segretario fa man bassa di “capibastone”, di volti che nulla hanno a che vedere con la famosa rottamazione. E pur di portare a casa il succoso bottino delle regionali del prossimo 31 maggio, quella che fu “ditta” si trasforma in una pattumiera. Dentro cui, se prendiamo come riferimento le liste a sostegno dello sceriffo Vincenzo De Luca, è facile trovare ex cosentiniani, ex forzisti, ex missini, e perfino chi sputò al governo di Romano Prodi. Tutti insieme appassionatamente. Una pattumiera, dicevamo sopra, in cui i rifiuti organici e inorganici si confondono e si mescolano formando un mix di “impresentabili” che non ha uguali nella recente storia repubblicana. E, giusto per insaporire il mix, in zona Cesarini è arrivato anche il democristianissimo Ciriaco De Mita con le sue truppe di Nusco e dintorni. Il caso non scandalizza, però. Viene surclassato dallo storytelling su Expo, e dal giro di vandali che hanno messo sotto sopra le vie del centro di Milano. In questo quadro il premier Matteo Renzi, aduso a intervenire e cinguettare su tutto, perfino sulla scudetto della Juventus, non aggiunge una slide. Resta in silenzio. Di certo, però, si terrà lontano dal maledetto selfie con il duo De-De, De Luca e De Mita. «È già bastato l’abbraccio con De Luca», ironizza un renziano. Resta da capire il doppiopesismo di trattamento da parte dei cosiddetti giornaloni (copyright Giampaolo Pansa). Sul vecchio notabile Dc, De Mita, il premier urla e prende le distanze. Sui cuffariani e sui lombardiani, operazione siglata dal vice segretario nazionale Lorenzo Guerini, tace e li abbraccia.
Twitter: @GiuseppeFalci
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