Parlamento

Il caso Hinz

20 Luglio 2016

Petra Hinz ha falsificato il suo curriculum vitae inventandosi una maturità ed una laurea in giurisprudenza con esame di Stato. Il fatto è che la signora Hinz è una deputata eletta nelle fila del partito socialdemocratico tedesco che sedeva da 11 anni nel Bundestag. Quando è emerso il suo inganno le pressioni dei suoi compagni di partito sono state tali che la deputata ha fatto annunciare dal proprio legale l’abbandono dell’incarico. E nella SPD sono tanti a tirare il fiato, perché per l’articolo 38 della costituzione tedesca che prevede che un deputato risponde del mandato solo alla propria coscienza, sarebbe altrimenti stato molto difficile toglierle il titolo di deputata. Anche se fosse stata esclusa dal partito e dalla frazione parlamentare avrebbe avuto sempre titolo per stare nel Bundestag. Ora conserverà comunque anzianità pensionistica ed un salario di transizione.

 
Come è potuto avvenire? Il regolamento del parlamento tedesco prevede che i neo deputati debbano compilare un formulario indicando l’ultimo mestiere espletato ed eventuali incarichi aziendali e riconsegnarlo entro tre mesi. Ma evidentemente dopo i moduli non vengono controllati.

 
Julia Böhling della ARD cita un altro caso singolare. Siccome in una classifica dei mestieri che riscuotono maggiore fiducia da parte degli elettori risultava al secondo quello di sanitario, Hauke Wagner, un altro membro della SPD ed economista diplomato, ha rivelato all’Hamburger Abendblatt di aver fatto un corso di due giorni da sanitario per potersi fregiare con un titolo posticcio quando decise un anno fa di candidarsi per entrare nel parlamento del Land di Amburgo. E lo stratagemma ha funzionato.

 

 

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