Parlamento

Il bacio della mucca

26 Agosto 2022

Il nostro intrepido Capitano, sempre in viaggio per l’Italia come se fossimo a Camper, assaggiando le specialità locali, posta spesso foto di animali. Il bacio della mucca è una delle ultime che ha acceso notevoli dibattiti con Calenda che, da un certo punto di vista anche giustamente, lo riprende per queste ragazzate. Che ci volete fare lui è fatto così, si entusiasma per le cose semplici, gli piace mangiare, gli piace farsi i selfie per poi mandarli agli amici e ai fan, gli piace mostrarsi, vestito o ignudo, al mare o ai monti, con fidanzate, quando ci sono, o senza, casual, senza pretese di lanciare mode da influencer, vestito abbastanza male, va detto, spesso infelpato o inmagliettato con slogan improbabili stampati probabilmente nel garage di casa sua o di un amico, ma onnipresente. Sfoggia amicizie, sorrisi, piazze, come se fosse tutta roba sua: guardate la mia piazza, guardate la mia pizza, guardate la mia mucca pezzata. Il transfer dei fan è immediato, la sua comunicazione buca. Buca forse i suoi fan, a me fa cacare. Il famoso esperto di comunicazione eclissatosi, per fortuna, gli faceva fare cose ancora più disgustose, ma siccome lui è un eterno adolescente gli pareva sempre di fare la cosa migliore.

La mucca che lo bacia è una gran foto. Forse la mucca spera che, baciandolo, lui si trasformi in un torello voglioso ma, purtroppo per lei (e anche per noi), la metamorfosi non avviene. Pensatelo felice a godersi tutte le mucche di quella stalla, se l’incantesimo fosse riuscito. Ah, finalmente un Capitano felice nel suo ambiente rurale, e anche duro, perché, giusto per ricordare, la lega ce l’aveva duro. No, è sempre tra noi a fare la sua perenne campagna elettorale, senza fermarsi mai, anche perché è l’unica cosa che gli riesce meglio, e questo lo sanno anche i suoi compagni di partito che, nonostante il presunto salasso di elettori a favore della Sorellastra d’Italia, lo mandano sempre in giro a mostrarsi. O forse è lui che ha sempre voglia di Salviniadi, una perpetua competizione con sé stesso, per vedere se riesce a superarsi da sé. Beh, di certo Crozza avrà una quantità enorme di materiale al rientro dalle vacanze.

Italiani, capisco che siate attratti dalla commedia, ma qui di commedianti ce ne stanno un po’ troppi, tra ex cavalieri d’Italia e varie dame ex cameriere. Certo, se Sparta sghignazza grevemente Atene fa piangere elettori disorientati che non capiscono più se si tratti di sinistra, di centro, di riciclaggio di fossili, di spazzatura differenziata, e così i giovani del PD, in un impeto di responsabilità, scrivono a Letta: senti, beddu, ma che stiamo facendo? Che ne diresti di fare un po’ i seri e di tralasciare il gioco dell’oca che stavolta rischiamo di fermarci un giro e di restarci un bel po’ perché ci toglieranno i dadi per giocare? Ma li avete consultati gli aruspici prima di candidare Casini? Anche solo la zingara Cloris, altro che Luna Nera! C’era il Papa, seguito dalla Torre e poi la Papessa: la Fede (inutile), la superbia punita dal castigo, e la Papessa, lei, la Giorgia Triumphans. Ma hai capito, Letta? Sembri quasi complice di queste premonizioni.

Vedremo che risponderà Letta alla lettera. Magari candiderà Sophia Loren, l’Imperatrice, visto che altri hanno candidato la Lollo. Un Parlamento di star, la piazza di Montecitorio Walk of Fame (pronunciate “feim”, il pititto è un’altra cosa che credo sperimenteremo il prossimo inverno, chiunque governi), è quello che ci vuole per un popolo di eroi, di santi, di navigatori. Oppure anche Letta dovrebbe farsi baciare da una mucca e diffondere la foto. Chissà che direbbero.

 

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