Parlamento
Fassino ha ragione: i parlamentari non percepiscono uno stipendio d’oro
Partiamo dalla definizione: stipendio d’oro. Quanto può valere uno stipendio d’oro? Chi percepisce uno stipendio d’oro? Pensateci e ci ritorno poi. Intanto qualche anticipazione.
Una ricerca in rete mostra come il Governatore della Banca d’Italia percepisca un assegno mensile di circa 75.000 euro, mentre i “boiardi di Stato” hanno un tetto di 240.000 euro l’anno. Un parlamentare, apprendiamo da quanto ha mostrato Fassino, percepisce 4.718 euro al mese. Piero Fassino, sia a parole che con atteggiamento consono (tono della voce, linguaggio del corpo, prossemica), nel suo discorso alla Camera, facilmente reperibile in rete almeno nel frammento incriminato afferma: “L’indennità netta di qualsiasi deputato, tutti noi, perché questo cedolino è uguale per tutti, è 4.718 euro al mese. Va bene così? Sì, e dico va bene così. L’unica cosa che chiederei, a tutti i colleghi, è, d’ora in avanti, ogni qualvolta sentite dire, e non diciamolo noi per primi, che i deputati godono di stipendi d’oro, non è vero. Perché 4.718 euro al mese sono una buona indennità, e va bene così, ma non sono degli stipendi d’oro”.
Occorre ricordare che il ruolo di parlamentare italiano affonda le sue radici nel XIX secolo e, partendo dall’Unità d’Italia, questo è stato gratuito fino al 1912. In una pagina del sito del Senato della Repubblica è riportato un Excursus storico, dai primi del Novecento ad oggi, sul tema dell’indennità parlamentare.
Vale la pena sinteticamente ricordare il fatto che i primi senatori erano di nomina regia, quindi scelti tra la nobiltà, di sangue o di censo, del paese e, di conseguenza, si narra di persone ai tempi scandalizzate per l’introduzione dell’indennità, ma credo che valga la pena ricordare qualche fatto: oggi non è più così. Di Vittorio era un “poveraccio”, come lo era un qualsiasi parlamentare grillino dell’ultima legislatura. Varrebbe la pena approfondire i motivi per i quali siamo passati dai Di Vittorio ad altro tipo di “poveracci”, ma ci porterebbe lontano. Vogliamo parlamentari liberi da condizionamenti, oppure schiavi delle lobby? È del tutto evidente il fatto che per avere parlamentari al servizio dei cittadini e non delle lobby, occorre che questi siano pagati dignitosamente.
Torniamo agli “stipendi d’oro”. Qualche decennio fa, il direttore generale della FIAT prendeva uno stipendio di venti volte superiore a quello di un operaio. Oggigiorno tale proporzione è divenuta di seicento volte. Lo stipendio medio lordo di un lavoratore dipendente è di circa 2.200 euro al mese, di conseguenza, lo stipendio netto di un parlamentare è tra le tre e le quattro volte quello di un lavoratore dipendente. Ben lontano dallo “stipendio d’oro” del direttore della FIAT degli anni settanta, enormemente lontano da quello del direttore di oggi.
In conclusione, lo stipendio dei parlamentari è uno stipendio d’oro? No, come dice Fassino, è uno stipendio dignitosissimo, alto, che garantisce al parlamentare indipendenza di giudizio, di girare per il paese e fare il proprio lavoro, di sostenere le spese che deve sostenere un fuorisede, di garantirsi, con un eventuale accantonamento, un rientro post-parlamentare altrettanto dignitoso (la pensione da parlamentare arriverà a 65 anni), ma nulla di più.
Estrapolare una frase, costruire titoli acchiappaclic è operazione molto facile, e sui social abbiamo assistito al solito linciaggio, ma la verità è semplice e impopolare: Fassino ha ragione.
Analisi QQ39 – Trattamento economico dei parlamentari anno 2023
https://vincesko.blogspot.com/2023/08/analisi-quali-quantitativa39.html
TRATTAMENTO ECONOMICO DEI PARLAMENTARI – ANNO 2023
………………………………………………………Deputati………….Senatori
1. Indennità parlamentare…………………………………5.269,04..[1]………..5.304,89 [2]
2. Diaria……………………………………………………………3.503,11………………3.500,00
3. Rimborso spese………………………………………………..100,00………………1.650,00
…Spese postali…………………………………………….nessun rimborso……..nessun rimborso
…Spese telefoniche (all’anno)………………………………1.200,00…………………[3]
4. Spese di trasporto (autostr., treno, nave, aereo):…..gratis………………..gratis
+ rimb. trim. da casa a aeroporto….’ 100 Km………..3.995,10 [4]
Rimborso spese esercizio mandato ………………3.690,00 [5]…….…4.180,00 [6]
5. Assegno fine mandato
…versa mensilmente…………………………………………….784,14……………….804,40
…al termine riceve l’80% importo mensile lordo……..80%………………….. 80%
…dell’indennità per ogni anno di anzianità
6. Pensione
…versa mensilmente una quota pari all’8,80%………..918,28……………913,91 (+ 258,13 per rev.)
…dell’indennità parlamentare lorda e dopo
…almeno 5 anni di mandato riceve a partire
…dal 65° anno di età (riducibile fino al
…60° in relazione all’anzianità di parlamentare)
…dal 20 al 60% dell’indennità ……………………20-60%……………….20-60%
…Dall’1.1.2012, si applica il metodo contributivo pro rata.
Totale (1+2+3+4)..(circa) ………………………………….13.782,00……………14.635,00
Fonte: Parlamento.it
http://www.camera.it/383?deputatotesto=4&conoscerelacamera=4 sostituito da:
https://www.camera.it/leg19/383?conoscerelacamera=4
http://www.senato.it/composizione/21593/132051/genpagina.htm, sostituito da:
http://www.senato.it/1075?voce_sommario=61
Note:
[1] Tale misura netta è determinata sulla base dell’importo lordo di 10.435,00 euro, al netto della ritenuta fiscale di 3.719,00, della quota contributiva di 918,28 per l’assegno vitalizio, e delle ritenute previdenziali di 784,14 e assistenziali di 526,66; ma al lordo delle imposte addizionali locali.
[2] Tale misura è determinata sulla base dell’importo lordo di 10.385,31 euro, al netto della ritenuta fiscale di 4.015,65, della quota contributiva di 913,91 per l’assegno vitalizio, e delle ritenute previdenziali di 804,40 e assistenziali di 540,26; ma al lordo delle imposte addizionali locali.
[3] Rimborso forfettario delle spese generali. “A decorrere dal 1° gennaio 2011 i Senatori ricevono un rimborso forfettario mensile di euro 1.650, che sostituisce e assorbe i preesistenti rimborsi per le spese accessorie di viaggio e per le spese telefoniche. L’importo è stato determinato dal Collegio dei Senatori Questori, nell’ambito del riordino delle competenze economiche dei Senatori, mantenendo invariato l’onere complessivo che gravava sul bilancio del Senato per i due rimborsi soppressi”. E’ interessante rimarcare che l’importo di 1.650 relativo ai senatori sostituisce, dall’1-1-2011, un “rimborso spese telefoniche” di 4.150 l’anno ed un “rimb. trim. da casa a aeroporto” di 15.379,37 se inferiore a 100 Km o di 18.486,31 se superiore a 100 Km.
[4] Il totale relativo ai deputati include un valore di tale voce risultante dalla media aritmetica tra il valore inferiore a 100 Km e quello superiore a 100 Km ( = 1.220€ mensili).
[5] Nella riunione del 30 gennaio 2012, l’Ufficio di Presidenza ha istituito un “rimborso delle spese per l’esercizio del mandato”, che sostituisce il contributo per le spese inerenti al rapporto tra eletto ed elettori.
[6] L’ammontare di tale rimborso, originariamente pari a 4.190 euro (la medesima misura del contributo previgente), è stato ridotto nel luglio 2010 a 3.690 euro. Anche tale riduzione è stata confermata, senza soluzione di continuità, fino al 31 dicembre 2025.
Ha sostituito, a partire dal mese di marzo 2012, il preesistente “contributo per il supporto dell’attività dei Senatori”, che era un rimborso spese interamente forfetario. L’importo complessivo, rimasto invariato, è diviso in una quota mensile di euro 2.090 – sottoposta a rendicontazione quadrimestrale – e in una ulteriore quota di 2.090 euro mensili erogata forfetariamente.