Parlamento
Cappato incassa l’appoggio di Sala e Pilotto e risponde alle accuse di Galliani
Continua a scaldarsi lo scontro tra i candidati alle elezioni supplettive del Senato per il collegio di Monza-Brianza che si terranno questo fine-settimana. Stamattina si è tenuta la conferenza stampa di Marco Cappato alla quale hanno partecipato il Sindaco di Milano Beppe Sala e il Sindaco di Monza Paolo Pilotto. Durante l’incontro Cappato ha dichiarato che le parole di Galliani sul fine vita sono di una superficialità offensiva.
Procediamo con ordine. Ecco le parole dell’AD del Monza:
Inaccettabile un senatore favorevole al fine vita nel seggio di Berlusconi. Lui è per la morte, io per le cure.
A queste parole il tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni ha così replicato:
La superficialità con cui Adriano Galliani parla di fine vita è offensiva e manca di rispetto nei confronti della delicatezza insita nel tema del fine vita. Galliani, candidato del centrodestra per le suppletive per il seggio del Senato che fu di Silvio Berlusconi, va in giro a raccontare che io sono per la morte e lui è per le cure, manifestando una totale insensibilità per il drammatico problema delle persone che soffrono nella fase terminale della vita, e mentendo su quanto da anni porto avanti.
Cappato ha poi proseguito:
Chiunque abbia assistito una persona in quelle condizioni sa perfettamente che la battaglia per il sacrosanto diritto alle cure, a partire da quelle palliative, e all’assistenza totale, non è in alcun modo in contraddizione con il rispetto della libertà di scelta. Altrettanto superficiale e dozzinale è il commento di Galliani sul tema delle droghe oggi proibite e per questo rese più potenti e quindi pericolose! La politica in tutto il mondo, dagli USA alla Germania, sta perseguendo strade diverse da quelle del proibizionismo e lo fa non per promuovere l’uso di sostanze psicoattive, come il Galliani mi attribuisce, ma per affrontare pragmaticamente il problema. Galliani ritiene che i cittadini si fermino ai proclami dell’ultimo politico populista conservatore, mentre sappiamo che il buonsenso della riduzione dei rischi e danni è maggioritario anche in Italia e a tutte le età.
Forse qualcuno, sondaggi alla mano, ha consigliato questo tipo di propaganda stantia al candidato Galliani per raccattare qualche voto di integralisti e fondamentalisti come gli autori dell’appello contro la mia “pericolosa candidatura“? Anche se fosse non si giustifica il bassissimo livello di non argomentazione da parte di una persona che, quando era parlamentare, neanche su questi temi non mai preso alcun tipo di iniziativa, comportandosi invece da assenteista seriale disinteressato a onorare il mandato ricevuto dagli elettori.
Al di là della vicenda legata alle parole di Galliani, la conferenza di stamattina ha evidenziato l’appoggio dei due sindaci al candidato del centrosinistra. Se l’appoggio di Sala appariva più scontato, di tutt’altro avviso era Pilotto, che faceva parte degli amministratori locali che avevano chiesto a Elly Schlein una candidatura rappresentativa del Pd sul territorio.
Dunque un appoggio istituzionale quello di Pilotto, con l’intento di tenere unito il partito. Queste le sue parole:
L’appoggio dei sindaci di Milano e Monza a Marco Cappato, candidato del centrosinistra alle elezioni suppletive del 22 e 23 ottobre per il seggio senatoriale di Monza che fu di Silvio Berlusconi, è un “buon segno”, una dimostrazione di “pragmatismo”. Io credo che il centrosinistra in Brianza – per questo abbiamo sempre sottolineato l’importanza di una vocazione territoriale – rappresenti la tradizione del tentativo di fare sintesi tra i bisogni delle persone, le risposte immediate che possono avere, e una visione, una lettura complessiva che vada oltre il presente e che serve a collocare le risposte in termini prospettici, altrimenti il rischio è il fiato corto. Il voto a centrosinistra non ripara il disastro generato da altri di una politica senza visione di lungo periodo, ma costruisce una lettura, legge i bisogni delle persone, è un voto di costruzione di una ampia visione che possa reggere nel tempo.
Decisamente più convinta la posizione di Beppe Sala:
Da elettori dobbiamo essere assolutamente certi delle motivazioni che spingono il candidato che votiamo a rappresentare il territorio. E Marco queste qualità le ha dimostrate da molto tempo: la dedizione, l’impegno in prima persona, la volontà di mettersi sempre in discussione, sono caratteristiche quasi uniche. Noi due non siamo d’accordo su tutto, ma sul senso del fare politica, sulla maggior parte delle battaglie che devono caratterizzare chi vuole fare politica, sì. La volontà di occuparsi di chi è in difficoltà non si inventa. Marco è noto per aver condotto una serie di battaglie, ma ha anche collezionato un’esperienza politica molto profonda in questi anni e si è misurato con tutti gli aspetti rilevanti: sa di cosa parla. Per questo lo supporto con grande convinzione. Da cattolico in passato ho appoggiato le posizioni di Marco con dei turbamenti all’interno, uno riconosce da che tipo di cultura è stato generato e io venga da una famiglia ultracattolica, ma è chiaro che la contemporaneità è tutto e deve guidare le nostre scelte.
Assente invece la Segretaria del Pd, ma Cappato non sembra preoccupato da questa assenza e anzi rimarca la scelta di fare a meno dei simboli e dei leader. Nel simbolo, anche per la genesi di questa candidatura e per l’impostazione data sin dall’inizio, non sono presenti simboli partitici, e i leader nazionali presenti nella campagna elettorale sono stati pochi (Riccardo Magi di Più Europa e Angelo Bonelli dei Verdi sono tra questi). A tal riguardo Cappato ha affermato:
La campagna elettorale l’ho fatta con i circoli, con i militanti, con i sindaci. Perché la mia non è una candidatura imposta dall’alto dai partiti.
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