Legislazione

Untold#6: il lobbying visto dall’on. Silvia Fregolent

22 Febbraio 2021

Laureata in giurisprudenza, è stata eletta Parlamentare alla Camera dei Deputati nel 2018, è stata componente della VI Commissione Finanze, ha fatto parte dell’Ufficio di Presidenza del gruppo PD della Camera in qualità di Vicepresidente e ha coordinato le commissioni economiche (bilancio, finanze, attività produttive e ambiente). Attualmente fa parte di Italia Viva.

 

Cosa significa per lei lobbying e perché non deve essere considerata una pratica opaca come invece spesso avviene?
Le lobby sono portatori di interesse e come tali devono essere considerate, anche se su di esse sussistono da tempo pregiudizi errati. I portatori di interesse sono molteplici nel nostro Paese, ad esempio anche i sindacati e le associazioni culturali in quanto sostengono e promuovono le istanze settoriali dei loro iscritti, anche se spesso nell’immaginario collettivo non ispirano la stessa accezione negativa delle lobby tradizionali. Una regolamentazione trasparente garantirebbe una chiarezza verso rapporti che già comunque esistono. Una chiarezza che deve essere oggi ancor più severa e necessaria, soprattutto tra lobby e istituzioni, dopo lo stop al finanziamento pubblico ai partiti.

 

Qual è la condizione attuale del lobbying in Italia e in Europa?
Oggi manca una normativa in Italia, abbiamo tanti codici di autoregolamentazione e talvolta in contrasto tra di loro. In Europa si è arrivati al registro delle lobby che rappresenta un significativo strumento di trasparenza e chiarezza.

 

Quale dovrebbe essere il rapporto ideale tra lobbying e politica?
Chi sostiene che i politici non debbano incontrare i portatori di interesse per mantenere una sorta di purezza nelle loro scelte abdica alla fondamentale funzione di ascolto che è l’essenza stessa della politica. Per questo motivo ritengo che la posizione dei portatori di interesse debba essere trasparente e chiara a tutti.

 

Come si incentiva la pratica del lobbying trasparente?
Nella mia proposta di legge è previsto un registro obbligatorio per poter partecipare alla formazione delle decisioni. Questo registro, nel mio testo, sarebbe istituito presso l’ANAC: ritengo che l’Autorità Nazionale Anticorruzione, dopo gli ottimi risultati ottenuti con Expo Milano 2015 rappresenti l’organo istituzionale adatto. Ma è possibile individuare anche altri enti.

 

Come incide un’attività di lobbying trasparente sull’economia di un Paese?

Già oggi, come ricordato, i rapporti tra lobby, politica ed istituzioni esistono e sono consolidati: basti pensare alle numerose audizioni ‘informali’ che si svolgono in Parlamento. Occorre però che i cittadini siano informati correttamente su cosa accade. Per questo l’istituzione di un registro può rappresentare una svolta. Negli Stati Uniti, dove l’attività politica è interamente finanziata dai privati, chi viene eletto è un portatore trasparente e riconoscibile di determinati indirizzi e scelte. Ad esempio se si sostiene Obama si sostengono le fonti energetiche rinnovabili, se si sostiene Trump il settore delle armi: si tratta forse di una semplificazione, ma almeno il cittadino sa con chiarezza da chi sarà governato.

 

Quali sono gli effetti di una scarsa registrazione dei gruppi di rappresentanza al Registro europeo?

È oggi necessaria la registrazione delle lobby italiane nel registro europeo. La nostra economia è interconnessa con gli altri paesi e l’epidemia del Coronavirus ha accentuato questa situazione. Avere adeguati ed efficaci rappresentanti che interagiscono nelle istituzioni comunitarie può essere determinante, a livello nazionale, per promuovere l’export delle nostre imprese e per il Made in Italy in generale.

 

Come pensa che un’associazione giovanile potrebbe esercitare azione di lobby a favore delle giovani generazioni?

Ritengo che le persone che si avvicinano oggi al mondo del lavoro debbano avere una piena consapevolezza delle regole. Sono quindi convinta che una maggiore trasparenza dell’attività e delle finalità dei portatori di interesse possa contribuire ad indirizzare con maggiore efficacia ed incisività le scelte formative e professionali delle nuove generazioni.

 

Alice Dominese

Membro della Redazione e del Team Public Affairs di Yezers

 

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