Legislazione
La parabola dei parlamentari 5 stelle: da portavoce a copisti
I parlamentari 5 stelle si stanno riorganizzando. Ci hanno provato per un po’ a rendersi utili in Parlamento ma, complici la lunghezza del manuale di diritto costituzionale e il tempo necessario a fare video da postare su facebook, dopo un po’ si sono scontrati con la dura realtà: un nulla di fatto. E allora devono aver deciso di cambiare strategia: perché perder tempo a scrivere proposte di legge se possiamo prendere quelle degli altri? Detto fatto: la legge sugli ecoreati, presentata il 19 marzo 2013 dal deputato dem Ermete Realacci, nel nuovo inno dei 5 stelle diventa un successo grillino. Il merito? Aver presentato, due mesi dopo, un testo simile a firma del deputato Micillo e aver “vigilato” sull’approvazione del testo di Realacci. Da portavoce a vigilantes: poco male.
Nelle ultime ore però pare sia in atto una nuova evoluzione tattica. Ieri pomeriggio la Camera approvava l’articolo 6 bis del ddl concorrenza, su emendamento del deputato PD Leonardo Impegno: la norma prevede che chi accetta di installare la scatola nera sulla propria vettura avrà diritto, dopo 5 anni senza sinistri, a pagare la migliore tariffa media nazionale RCAuto. Si mette così fine alle discriminazioni territoriali e si incentiva l’installazione delle scatole nere, avviando un meccanismo virtuoso che mira al calo delle tariffe e al rientro nella legalità di migliaia di non assicurati: una battaglia di equità e civiltà. Ma tempo qualche ora e scatta la polemica: secondo i 5 stelle il merito della norma è esclusivamente loro e i democratici stanno tentando di usurparlo.
Ora, è chiaro che ciò che conta di una norma è la riforma che introduce, non la sua paternità. Ma cerchiamo di capire come sono andate realmente le cose: del resto è sufficiente ripercorrere la cronistoria degli atti camera e senato, fortunatamente tutti reperibili in rete.
La prima proposta è del 5 febbraio 2014: l’on. Impegno e altri 11 deputati dem firmano un emendamento al dl “destinazione Italia” (qui). Il 20 febbraio 2014 il senatore 5 stelle Puglia presenta un emendamento identico allo stesso dl, quando peraltro erano state già stralciate dal testo tutte le norme in materia di assicurazioni (qui). Pochi mesi dopo (7 maggio) gli autori dell’emendamento originario lo trasformano nel progetto di legge “Tariffa Italia”: il comitato promotore composto dagli onorevoli Impegno e Valente, cui aderiscono anche i Giovani Democratici, raccoglie 40mila firme a sostegno (qui). Ancora due mesi (7 agosto) e i 5 stelle presentano al Senato un disegno di legge sulla RCAuto: l’art. 7 è uguale al testo dei deputati dem (qui). E arriviamo alla norma approvata: il 3 aprile 2015 il Governo presenta il ddl concorrenza alla Camera. Le commissioni che curano l’atto sono la VI e la X riunite e nel corso della seduta del 31 luglio approvano l’emendamento che inserisce nel testo l’art. 6 bis, proposto dai deputati Impegno e altri e subito dopo riproposto, in identica formulazione, dai deputati Di Maio e altri (qui).
Insomma: da portavoce a vigilantes a copisti. Forse un po’ troppo cari però come copisti.
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