Legislazione

Bruno Contrada, confermato risarcimento di 285 mila euro per ingiusta detenzione

7 Giugno 2023

Arriva la parola FINE nel lungo percorso che ha visto il dottor Bruno Contrada detenuto ingiustamente

La IV° sezione Penale della Corte Suprema di Cassazione nell”udienza del 06 giugno 2023 ha rigettato i ricorsi della Procura Generale di Palermo e del Ministero dell’Economia e delle Finanze confermando così la riparazione per ingiusta detenzione nei confronti del dott. Bruno Contrada, così come statuito dalla I° sezione della Corte di Appello di Palermo.

L’Avvocato Stefano Giordano difensore di Contrada, dopo la sentenza, ha dichiarato “Dopo otto lunghi anni sono state poste in esecuzione le due sentenze della Corte Europea dei Diritti dell’uomo che hanno sancito che il procedimento a carico del dottore Bruno Contrada è stato fin dall’inizio illegittimo ed illegittima era la condanna, totalmente scontata dal mio assistito. La Cassazione ha messo una pietra tombale ad un massacro mediatico e giudiziario vergognoso e putrido che ci ha portati alla vittoria finale. Siamo giunti a tale risultato finale soltanto perché il dottore Contrada è rimasto vivo nonostante tutta la sofferenza inflittagli. Per quanto riguarda il nostro studio per la tenacia e la determinazione nonché la fede in Dio che mi ha sempre accompagnato nonostante tanti tristi momenti“.

Oggi – ha proseguito Giordano –  è giorno per goderci la vittoria processuale, ma da domani deduceremo alle Autorità Giudiziarie competenti tutte le violazioni della presunzione di innocenza commesse da appartenenti all’ordine giudiziario e da certo giornalismo ideolicizzato e politicamente orientato. Permettetemi di ringraziare anche per il suo contributo fondamentale l’avvocato Cristiana Donizetti, mia moglie, senza il cui prezioso lavoro non sarebbe stato possibile conseguire questo risultato“.

Bruno Contrada, condannato in via definitiva nel 2007 alla pena di dieci anni di reclusione per il reato di concorso esterno in associazione mafiosa, pena ormai integralmente scontata, aveva avviato, tramite il suo legale Stefano Giordano, la procedura di riparazione per ingiusta detenzione disciplinata dagli artt. 314-315 c.p.p. dopo che il 6 luglio 2017 la Corte di cassazione aveva dichiarato la condanna emessa nei suoi confronti “ineseguibile e improduttiva di effetti penali”. Oggi il Ministero dell’Economia e delle Finanze dovrà corrispondergli la somma di complessivi euro 285.342,2.

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