Legislazione

95mila giocate al quiz sulla Riforma: Del Barba e Fusaro commentano i risultati

23 Novembre 2016

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A pochi giorni dal referendum, è arrivato il momento di rimboccarsi le maniche, leggersi il quesito referendario e decidere cosa votare il 4 dicembre.

La notizia però è che ben 95 mila persone si sono cimentate nell’ultimo mese con un quiz che ha mirato a sondare la conoscenza della materia da parte degli italiani e a incuriosirli sulla materia perchè potessero approndirla: avevamo lanciato il gioco proprio da qui e, per chi non vi ha ancora partecipato, può mettersi alla prova cliccando qui.

Le domande contenute nel sondaggio, e soprattutto le risposte, sono state scritte sulla base di un documento di Carlo Fusaro, professore di diritto costituzionale dell’Università di Firenze, ed ecco perchè abbiano deciso di sentire la sua opinione sui risultati che ne sono emersi: allo stesso modo abbiamo provato a conoscere l’opinione di Mauro Del Barba del Partito Democratico, un senatore e quindi un candidato ad “abbandonare la poltrona”, cosa che lui stesso interpreta in un video promozionale del “Sì”.

Il cambiamento del Senato è certamente il tema che è stato più approfondito da parte dei partecipanti essendo, come afferma lo stesso Prof. Fusaro, “fra le cose più importanti”: il risultato è che le domande ad esso relative sono quelle che hanno riscosso un punteggio più alto, fra queste il ruolo della Camera come unico organo a votare la fiducia del governo (80% di risposte corrette), la modalità di elezione dei nuovi senatori (76%) e il tempo del loro rinnovo (74%): meno precise sono state invece le risposte legate al cambiamento della seconda carica dello Stato (47%), dei nuovi senatori a vita (41%).

Ecco le risposte che ci hanno fornito.

1. Buongiorno e grazie per la disponibilità. Prima di tutto, come vi spiegate che un quiz sul referendum, diffuso del tutto sotto traccia, abbia avuto 95 mila giocate in un poco più di un mese?

Mauro Del Barba. “Dovrei conoscere meglio il “diffuso sotto traccia” per esprimermi. Sicuramente è indice di interesse verso i contenuti della riforma, anche se tenderei a ritenere che si siano cimentati nel quiz, appunto, solo la tipologia di cittadini che nutrono questo tipo di interesse. Ne dovrebbe conseguire, osservazione che trovo convalidata dall’esperienza, che la conoscenza dei contenuti è notevolmente inferiore a quella mostrata da questa statistica. Mi pare si possa sintetizzare: il tema interessa, ma appare troppo ostico”.

Carlo Fusaro. “Vuol dire che l’avete presentato bene e in modo giusto; e i ragazzi si sono divertiti. Come sull’app Costituendum”.

 

2. La riforma è accusata dai suoi detrattori di concentrare i poteri nell’esecutivo nonostante che si intenda riformare il perimetro dei decreti legge. Solo il 32% dei partecipanti ha risposto correttamente alla domanda ad essi relativa: vi è un problema di disinformazione?

MDB. “Vi è un problema enorme di disinformazione che riscontro sempre, anche nei circoli che si ritengono più informati. Sono disponibili sulla rete approfondimenti molto grossolani e talvolta decisamente errati sui contenuti della riforma e soprattutto la campagna elettorale si è appuntata, da parte del NO, sulla deformazione e mistificazione degli stessi contenuti”.

CF. “I limiti alla decretazione e il voto a data certa (che vanno insieme) sono cosa di notevole importanza, ma anche abbastanza tecnica. Non mi sorprendo che non tutti la conoscano”.
3. La domanda più sbagliata (72%) ha riguardato il numero di volte in cui questa riforma è stata votata in Parlamento: è un tema che in questi anni ha avvicinato poco gli elettori?

MDB. “Un periodo di due anni appare decisamente troppo lungo perchè si possa avere una memoria lucida e cosciente di quanto accaduto nella vita politica. E’ pur vero che, rispetto ad altre riforme, la riforma Costituzionale non ha avvicinato gli elettori durante i suoi lavori”.

CF. “Non mi pare cosa così importante. Se uno conosce la Costituzione ma non ha seguito la cosa è portato a rispondere quattro…”.

 

4. Un vostro giudizio finale sul valore complessivo di risposte corrette, 51%: c’è ancora molto da fare per spiegare la riforma?

CF. “Mi sembra un livello d’informazione notevole. A meno che al quiz non abbiano risposto in prevalenza studenti universitari di scienze politiche e giurisprudenza!”

Mauro Del Barba, a fronte di un dato più basso relativo ai giorni precedenti, ha infine commentato: “fino all’ultimo giorno vi è la possibilità di spiegare la riforma, perchè l’attenzione dell’elettore si concentrerà maggiormente sul merito. Tuttavia gran parte degli elettori, soprattutto sul fronte del NO, si sarà nel frattempo posizionata su convincimenti che poco avranno a che vedere con la correttezza dei contenuti, ma soprattutto con posizioni politiche e di schieramento”.

Ringraziando Carlo Fusaro e Mauro Del Barba, concludiamo dicendo che l’obiettivo del quiz – e ci auguriamo di esserci riusciti – non è stato fare propaganda, ma diffondere la curiosità su una scelta dirimente per il nostro Paese: la partecipazione di così tante persone ad una iniziativa privata offre speranza sulla volontà di capire e partecipare da parte degli italiani.

 

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