Governo

Zona rossa, oltre al danno le multe

6 Marzo 2020

Aspettate, com’è che era? Ah, sì. «Non vi lasceremo soli», aveva detto con tono perentorio Giuseppe Conte, rivolto a quei comuni del Basso lodigiano che di lì a poco sarebbero diventati zona rossa. E in effetti sono arrivati e pure in fretta ben cinquecento militari a costruire un muro invalicabile di posti di blocco. Gli abitanti e il virus dentro, tutti gli altri fuori. Poi però qualcosa non deve essere filata al cento per cento per il verso giusto in questi quattordici terribili giorni trascorsi da quel venerdì di due settimane fa in cui all’ospedale di Codogno si scopriva quello che per sempre rimarrà alla storia come il paziente 1 e con lui il primo focolaio italiano di Coronavirus. Da qualche giorno, infatti, si susseguono appelli e richieste di aiuto dei sindaci della zona. L’ultimo è arrivato ieri: Mario Ghidelli, primo cittadino di San Fiorano, in un video condiviso su Facebook, ha chiesto che almeno ai suoi concittadini provati dall’epidemia fossero risparmiate le multe.

Che multe? Quelle per chi ha un’impresa e non sa stare con le mani in mano. «Se un piccolo imprenditore ha voglia di aprire la sua ditta e lavorare all’interno, chiuso, viene subito sanzionato e multato. Come sindaco faccio un appello rivolto a tutte le istituzioni: cercate di capire le povere persone che hanno queste attività…», diceva Ghidelli, chiedendo un po’ di comprensione per chi oltre alla vita nel senso biologico sta cercando di salvare anche la sua vita nel senso più lato e ampio, fatta anche, sì, di lavoro, investimenti, piccoli risparmi sudati. Aveva e ha nel video la faccia stravolta Ghidelli, dopo giorni passati con 38 di febbre e diversi chili persi. «Ora sto meglio, ma non mi hanno fatto neanche il tampone…», si lamentava il sindaco.

Del resto se le imprese e i negozi, i bar e il resto sono costretti a stare fermi perché questo prevedono le regole della zona rossa, anche sul piano sanitario la situazione non è facile. Colpa del virus, certo. Ma anche di qualche, per così dire, problema organizzativo che un altro sindaco, quello di Castiglione D’Adda, Costantino Pesatori, ha denunciato in un videomessaggio diventato virale in rete mercoledì scorso e poi comparso anche sulle home page di parecchi giornali online: «Stiamo registrando un elevato numero di decessi e ci sentiamo veramente soli. Tanta gente è comunque ammalata e non riesce ad avere l’assistenza necessaria». Pesatori si riferiva ai medici di medicina generali messi, tutti o quasi, fuori combattimento dal Coronavirus e che non erano stati sostituiti, ma anche ai due ospedali all’interno della zona rossa, quello di Codogno e quello di Casalpusterlengo che pagano il “terremoto” di questi giorni.

Carenze che pesano nel quotidiano delle 50mila persone “prigioniere” in quest’angolo a Sud di Milano, dove i problemi del “prima” non sono purtroppo spazzati via dal virus, come invece è accaduto con tanti servizi. Ma almeno la zona rossa sta, per così dire, funzionando? Anche negli ultimissimi giorni, nei dieci comuni del focolaio, il numero dei casi positivi è continuato a salire. A Codogno che è il centro più grosso, ad esempio, i contagiati ancora martedì erano almeno ufficialmente 74 e a Casalpusterlengo si arrivava a quota 47. Due giorni dopo, questi numeri sono quasi raddoppiati: oggi a Codogno, i contagiati sono arrivati a 149; a Casale, a 90. Ma questo sacrificio sta di fatto rallentando la corsa della malattia, visto che sempre ieri a Milano, una manciata di chilometri più a nord, il pallottoliere del Coronavirus si fermava ancora a quota 86.

Merito di chi ha ingoiato l’amara pillola di diventare prigioniero a casa sua. Merito, per altro, riconosciuto anche dal presidente Mattarella che, ieri, li ha voluti ringraziare. Ma oltre ai “grazie” serve altro. «Noi abbiamo bisogno di risposte concrete», diceva ieri nel suo videomessaggio sempre Ghidelli, il sindaco di San Fiorano. Concrete come le persone che abitano queste terre: poche parole e molti fatti, che vorrebbero, nel limite del possibile, continuare a fare.

(in copertina, Mario Ghidelli, sindaco di San Fiorano, nel suo videomessaggio)

Commenti

Devi fare login per commentare

Accedi

Gli Stati Generali è un progetto di giornalismo partecipativo

Vuoi diventare un brain?

Newsletter

Ti sei registrato con successo alla newsletter de Gli Stati Generali, controlla la tua mail per completare la registrazione.