Governo

Vivere, nonostante tutto: così gli italiani, in attesa del vaccino

10 Novembre 2020

Il clima sociale del momento è attraversato da una grande rabbia. Lamentele, polemiche sono espressione del disagio perdurante in tutte le sfere delle  nostre vite. Ma cosa faremmo se fossimo noi a decidere? È una domanda che conviene porci nel momento in cui i confini della competenza riconosciuta sono labili, con continue elezioni e demolizioni dell’esperto di turno. È convinzione diffusa che ci sia una conoscenza dell’uomo della strada, un buon senso dell’uomo comune, preferibile a tanti titoli blasonati. Alla domanda cosa farebbe se fosse il presidente del consiglio? La stragrande maggioranza degli italiani esclude il lockdown nella forma assoluta di questa primavera.

Appurata la prospettiva di durata e l’eterogeneità delle diverse situazioni, all’appello all’unità si affianca la considerazione delle differenze. Al bisogno etico di giustizia quello pragmatico di gestione non solo dell’emergenza ma anche della complessità. Le colorazioni delle regioni suscitano le ironie dei meme ma si riconosce la necessità di sperimentare lockdown light, adeguati al presente del qui e ora, di momento in momento nelle diverse situazioni. Ne ricaviamo in forma embrionale il sorgere di una ‘normalizzazione’ della gestione del virus, come condizione che ci accompagna e ci accompagnerà e con cui bisogna trovare nuove forme di convivenza, al di là di promesse magiche di vaccino.

Stili di vita emergenti in cui la pulsione di vita prevalga su quella di morte e al freezing di fronte alla minaccia subentri un timido e cauto movimento di legittimazione  del piacere. Vivere nonostante tutto significa ricercare un processo di reazione alla crisi economica in atto, che, come evidenziato da Giovanna Paladino nella ricerca del Museo del Risparmio ancora stenta a attivarsi. Pesano tutti i problemi da risolvere in itinere non ultimo quello di analisi e validazione dei dati su cui, pure, dovrebbe basarsi tutta l’organizzazione della ripresa. Lo scarso riconoscimento di attendibilità degli algoritmi e dei dati stessi incide sul calo dei consensi  nei confronti del governo e anche delle regioni, in particolare le più colpite.

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