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Una Giorgia è una Giorgia è una Giorgia è una Giorgia

29 Maggio 2024

Una stronza è una stronza è una stronza è una stronza. Niente rose, solo stronze.

Il recente outing del signor Giorgia Meloni si aggiunge agli altri, a cui ci aveva abituati. Ormai erano diventati un po’ frusti, io sono… eccetera, lo sapevamo tutti, mancavano le sorprese.

Tutte queste frasi in prima persona, affermative di qualcosa, a parte il fatto che sono la misura di un ego ipertrofico, ci mandano, comunque, molti altri messaggi.

Quando si studia glottologia si analizzano, come esercizio, delle frasi semplici per capire quante informazioni possiamo trarre da una frase come “io sono eccetera.”

Giorgia Meloni ci ha abituato, fin da subito, che lei era Giorgia e non un’altra, ossia aveva un’identità ben precisa, sebbene Giorgia sia un nome assai comune.

“Io sono”, sempre secondo la famosa analisi, informa, per cominciare, che chi parla è una persona sola, che esiste e che è cosciente di ciò che proclama di essere. Quindi “Io sono Giorgia”, vuol dire che lei è sicura del nome di battesimo col quale vuol essere riconosciuta. Altrimenti avrebbe detto “io sono Carmela”, o Peppina o altro. No, Giorgia. Essendo Giorgia un nome femminile, la terza informazione che ci giunge è che è una donna. Per questo, quando ha elencato le altre cose che è, poteva omettere di specificare di essere una donna, era implicito. Ma il suo ego evidentemente voleva affermare che era una donna e non una trans o una panchina o una teiera.

Poi ci ha detto anche “sono una madre”. La glottologia ci dice quindi che è una donna fertile e che ha già partorito. Non ha specificato di quanti figli è madre, ma in questo momento non è importante. Una donna fertile può essere giovane o meno giovane, questo non l’ha specificato.

“Sono italiana”, altra fondamentale informazione che ci istruisce sulla sua nazionalità, sebbene non sia chiaro se italiana di nascita o d’adozione, perché sono possibili entrambe le cose. Ci vorrebbe più precisione.

“Sono cristiana”. L’affermazione di appartenenza a un credo religioso la colloca, inevitabilmente, tra i miliardi di cristiani nel mondo. Non specifica quale settore del cristianesimo, però, perché ce n’è un bel po’. Chissà se mai lo farà, però già sappiamo che, in quanto cristiana, la donna Giorgia crede nei vangeli, probabilmente quelli sinottici. Se poi sono altri, se ce lo vorrà far sapere, siamo tutti orecchi.

Della prima affermazione ha fatto perfino un libro, intitolato proprio così: Io sono Giorgia. Una sorta di biografia per non dimenticare da dove viene e chi è. Anche un po’ pretestuosa, a dire il vero, perché ha bisogno di far sapere a tutti che lei è Giorgia. Sì, signora, lo abbiamo capito, ma a noi, scusi, non è che ce ne freghi molto, anche perché non è che le cose che lei è, alla fine, ci cambino molto la vita. A meno che…

Immaginavamo, dai comportamenti egotici che sempre manifesta il signor Giorgia (qui, appare un’incertezza di genere perché Giorgia Meloni vuol essere chiamata, fin dal primo giorno d’insediamento, IL presidente, al maschile), che prima o poi la nuova presa di coscienza sarebbe arrivata, perché così come va orgoglioso di altre identità, ossia Giorgia, donna, madre, cristiana, ha dichiarato fieramente un’altra qualità.

La glottologia ci informa anche che se qualcuno non vuole affermare di essere “antifascista” vuol dire che è il suo contrario, ossia “fascista”, anche se non lo dice apertamente e anche questo lo avevamo capito molto bene. A volte il non detto è più chiaro del detto.

L’ultima affermazione che abbiamo sentito uscire dalla sua bocca è stata quella di essere una “stronza”, anzi “sono quella stronza di Giorgia Meloni”. Vediamo come analizzare l’affermazione. “Quella stronza” significa proprio quella lì e non un’altra.

Probabilmente andrà anche fiera di essere stronza, oltre alle altre qualità di cui già ha edotto il mondo. Talmente fiera da comunicarlo, per la prima volta proprio a colui che, in fondo, lo aveva intuito prima del tempo. È stato quasi un ringraziamento: vede? Quella stronza è qui, ad omaggiarla.
Gli italiani saranno finalmente contenti di essere rappresentati, in Italia e nel mondo da una stronza. Così lo sanno anche oltre i patrii confini e hanno le idee più chiare su come comportarsi con lei.
Una stronza, d’altro canto, non può che fare e dire stronzate, altrimenti che stronza è?
Questa dichiarazione ufficiale ha molto valore, poiché è stata fatta durante una cerimonia ufficiale, e chiarisce ogni dubbio.
Io sono quella stronza di Giorgia Meloni, votate per me. Ora, chi voterebbe una stronza? Forse altri stronzi che si riconoscerebbero nella stronzaggine del presidente del consiglio. Similes cum similibus congregantur.
E poi, secondo voi, uno stronzo, in questo caso stronza, da chi può essere circondato se non da altri stronzi? Chi starebbe insieme a una stronza? Il latino ha sempre ragione.
Ha forti implicazioni questo nuovo outing, perché getta una luce interpretativa sulle azioni di una stronza, fin dall’inizio.

Resta il dubbio di quando se ne sarà accorta, perché questo ci farebbe capire meglio se è frutto di una profonda riflessione, in seguito ad azioni sue o altrui, oppure la presa di coscienza di una qualità assopita che è venuta fuori tutta in una volta, non potendo più essere contenuta da un’autocensura o comunque da un controllo che una persona che occupa il posto suo dovrebbe mostrare di avere.

Dubbio a parte, il signor Meloni Giorgia, di stronzate, giustamente, ne dice parecchie. Forse in seguito alle tante cose che dice si è resa conto di esserlo? Potrebbe essere una spiegazione.

In ogni caso l’ha espresso con grande felicità e determinazione al Governatore della Campania. Il quale, che di solito è sveglio e appuntito, non deve aver sentito bene perché non ha reagito. È apparso spento. O, forse, si sarà detto, niente di nuovo, ha detto “stronza” ma poteva dire “bionda”. E poi è passata subito avanti.

In quanto alle stronzate (che sono sinonimo di sciocchezze, inesattezze,  corbellerie, eccetera) che lei ha detto, il PD le ha raccolte dopo la conferenza stampa di tre ore a inizio 2024:

https://partitodemocratico.it/conferenza-stampa-tutte-bugie-giorgia-meloni/

Forse, avrà capito dopo questa sfilza di stronzate che lei era proprio quella stronza lì e ha finalmente deciso di informarci.

Un segreto di Pulcinella.

Vediamo se domani dirà: io sono una bugiardona. In questo caso la glottologia ci informa che quest’affermazione potrebbe essere vera e falsa al contempo: se dico di essere una bugiardona significa che sto mentendo e quindi sto dicendo la verità.

Ma quale verità? Pirandello, aiutaci tu.

Comunque, direbbe Coco Chanel, è sempre una questione di stile.

 

 

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