Governo
Stavamo scherzando: potete ricominciare la vostra vita di merda
Qualcosa non è cambiato.
L’apocalissi annunciata non ci sarà e col metro di distanza ce la caveremo.
Si chiudono così i mesi dell’emergenza, i bollettini pomeridiani, gli audio disperati su WhatsApp, le bare incolonnate. Conte comunica la progressiva riapertura di tutte le attività mentre Casalino, come fosse a Sanremo, annuncia l’intervento dei giornalisti.
Complimenti per tutti e da tutti e se qualcuno fosse o fosse stato in in grado di fare di meglio si faccia avanti, verrà tenuto presente.
Un po’ di spocchia e quella sottile voglia di ironizzare ci dicono che anche se non abbiamo raggiunto l’immunità di gregge possiamo consolarci perché, almeno, siamo diventati pecore.
La pandemia, il plexiglas tra gli ombrelloni, i quattro metri quadrati, i congiunti, gli affetti stabili diventano improvvisamente reperti di un passato da dimenticare e il perché non ce lo spiega nessuno.
Non si spendono parole sulla strategia e sulle motivazioni che portano a questa virata, non si spiega niente e quindi non si capisce niente a parte forse un cosa: continuare a considerare i cittadini il problema non farà del governo una risorsa.
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