Governo
Quando carabinieri, Aruba e Hacking Team dirottarono il traffico sul web
Hacking Team e il Ros dei carabinieri con l’appoggio di Aruba hanno dirottato o interrotto il servizio web ai danni di migliaia di ignari navigatori per inseguire le tracce di sospetti criminali. Tutto senza alcun provvedimento dell’autorità giudiziaria. L’episodio, raccontato per primo da un giovane ingegnere italiano su http://blog.bofh.it/id_456 ed emerso dai file pubblicati da wikileaks, dimostra che l’attività ‘borderline’ dei trojan di Stato può danneggiare non solo obbiettivi sensibili ma anche chi finisce per caso sulla loro strada.
Due anni fa il Ros si trova nel panico perché un server utilizzato in Romania per carpire informazioni su alcuni indagati viene chiuso per motivi tecnici e non è più possibile raccogliere i dati dei sospettati. Per recuperare il controllo remoto dei dispositivi intercettati, i reparti speciali dei carabinieri e HT chiedono al provider Aruba di dirottare verso i propri server il traffico diretto all’ex provider romeno. Aruba non può spostare solo un sito ma deve dirottare l’intera classe di indirizzi IP.
Risultato: improvvisi blocchi della navigazione con siti che non appaiono più raggiungibili o, peggio ancora, utenti che finiscono su siti ‘esca’ col rischio di beccarsi un’infezione dai trojan di Stato al posto del vero obbiettivo.
E’ legale? In questo momento supponiamo di sì, fino a legge o pronuncia contraria di un giudice, ma saremmo più tranquilli se su questi temi ci si confrontasse in modo solare e se certe azioni ‘spericolate’ avvenissero col controllo di un magistrato.
Manuela D’Alessandro
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