Governo
Pazza idea: incarico di governo a Di Maio
“Apriremo il Parlamento come una scatola di tonno”, probabilmente ricorderete l’anatema di Grillo prima delle elezioni politiche del 2013. Da allora sono passati quasi quattro anni e oggi il Movimento Cinque Stelle rischia realmente di diventare forza di governo. A quanto pare non c’è colpo capace di intaccarne la credibilità: non sono bastate le infelici affermazioni di alcuni esponenti, Di Battista inserito dal NYT tra i politici “ballisti”, i recenti scandali sulle firme false o i primi mesi di fuoco della sindaca Raggi. La crescita di consensi popolari è stata inarrestabile e, se non fosse bastata la tornata elettorale delle amministrative – nella quale oltre a Roma i grillini hanno portato a casa anche Torino – il referendum parrebbe confermare che l’elettorato è pronto a consegnare loro la guida del Paese.
(grafico: Termometro Politico)
La stampa italiana questo fenomeno non riesce proprio ad incasellarlo e si agita, producendo nella maggior parte dei casi l’effetto contrario. “Ho più paura del grillino che c’è in voi che del renziano che c’è in me” ha affermato una influencer sui social e questa frase riassume tutta la difficoltà a capire la portata di questo fenomeno politico. L’elettorato dei Cinque Stelle è oggi più che mai variegato e annovera laureati, professionisti, le dimenticate “partite IVA”, insegnanti, e molti, molti giovani. In altre parole la classe media di oggi e quella di domani. Peccato però che nell’immaginario comune la classe media non esista più e nel “paese reale” sono sempre meno i coraggiosi che mettono su impresa o famiglia, esponendosi al rischio di tirare a campare. Questo è il target del nuovo elettorato a Cinque Stelle, quello che non è riuscito a trovare le risposte che cercava nemmeno col governo Renzi.
Non è dunque una sorpresa se oggi Grillo invochi le urne al fine di capitalizzare il consenso costruito in questi anni. Quello che, col senno di poi, avrebbe dovuto fare Matteo Renzi dopo la vittoria alle Europee del 2014. Se voto sarà, difficile credere che la prossima legislatura non sarà guidata dei Cinque Stelle.
Un’alternativa c’è, per quanto folle possa sembrare, ovvero che il presidente Mattarella affidi a Luigi Di Maio l’incarico di formare un governo che traghetti il Paese fino alla scadenza naturale della legislatura prevista nel 2018. E’ quello che chiedono anche gli italiani, secondo quanto afferma un sondaggio Ipsos reso noto nel corso della puntata di Di Martedì andata in onda il 6 dicembre scorso.
Sarebbe un banco di prova decisivo per i grillini che si troverebbero a passare dalle chiacchiere all’azione e giocarsi il tutto per tutto, proprio come ha fatto Renzi a suo tempo. A quel punto, a seconda del lavoro svolto, sarebbero gli elettori a ragion veduta a premiare o punire i Cinque Stelle.
Verrebbe da dire “meglio un Di Maio oggi che cinque anni di salto nel buio domani”.
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