Governo

Parentesi graffa: una poltrona per due, anzi per tre

19 Giugno 2021

Esisteva una volta un Movimento, che rifiutava categoricamente la definizione di partito politico. Esisteva un capo politico, che rifiutava categoricamente la definizione di segretario di partito. Esisteva una piattaforma digitale che rifiutava categoricamente la definizione di base elettorale classica, ma si vantava di rappresentare una stretta cerchia di iscritti che partecipavano, tramite voto, alle grandi decisioni prese dal movimento; una numerosa partecipazione (qualche migliaio di votanti, un numero spesso inferiore alla metà degli abitanti di Cinisello Balsamo… ) Esisteva un garante che rifiutava categoricamente la definizione di capo supremo del movimento. Esisteva un gestore della piattaforma che rifiutava categoricamente la definizione di vice capo politico. Esisteva un comico che invece è rimasto tale: ha solamente aggiunto al nome Comico, il cognome Garante. Sarebbe meglio continuasse a fare il comico e abbandonasse il ruolo di Garante, in forte contraddizione con la linea del governo di cui il “suo” movimento fa parte.

Esisteva un ex capo del governo che rifiutava categoricamente la definizione di leader politico definendosi “avvocato del Popolo” plasmandosi ed adattandosi con nonchalanche alle diverse rappresentanze del suo Governo, passando dal Conte1 al Conte2 (con maggioranze diametralmente opposte, ma per lui non è un problema, si adegua a tutto… ) e fallendo il passaggio ad un Conte3. Non c’è problema, esiste sempre un’altra opportunità e ancora una volta, per soddisfare il desiderio di esserci, abbandona la figura di avvocato del popolo per indossare i panni di capo partito, segretario di partito, capo politico, non si capisce bene qual è e quale sarà la carica, ma questo non importa basta restare “nel giro”.

Peccato che adesso la leadership diventa affollata. Abbiamo un Ministro degli Esteri ex capo politico che rinnega i principali principi del Movimento e diventa uno dei maggiori sostenitori dell’attuale Governo. Un Garante (comico) che la pensa in modo diametralmente opposto, soprattuto su questioni di politica estera ma non solo, e un ex Avvocato del popolo che non si capisce quale posizione prenderà, ma non c’è da preoccuparsi lui si adatterà a tutto.

La poltrona risulterà stretta per tre figure, forse bisognerà pensare ad un divanetto…

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