Governo
Parentesi graffa. L’unione fa la forza: è sempre vero?
Prove di avvicinamento tra PD e Cinque stelle, i partiti restano gli stessi, almeno come nome, come tendenza ci sarà da capire… Cambiano però i protagonisti: Conte sostituisce Crimi e Letta sostituisce Zingaretti.
Forse è un errore parlare di avvicinamento, in quanto le due entità non si sono mai separate dalla data delle nozze, che coincide con la nascita del ConteBis. Ora, personalmente, sono un sostenitore del fatto che, in un periodo di emergenza, vengano messe da parte ideologie e programmi, in seguito all’insorgenza di problemi gravi, che implichino come virtù lo stare insieme per risolverli. Ha un senso, ha un significato, oserei dire che diventa quasi un obbligo. Ci sarà tempo poi di far valere le proprie divisioni e i propri schieramenti, a pandemia finita. Ecco il governo Draghi: insieme per pochi obbiettivi comuni, operazione non facile, ma possibile. Avanti tutta!
Ci auguriamo che tutto finisca presto e si ritorni a nuove elezioni per la formazione di un nuovo parlamento e di un nuovo governo, formato da schieramenti scelti dal popolo. Dubbi mi vengono però sull’alleanza tra PD e Cinque stelle. Terminato lo stare insieme per un obbiettivo comune, diretto dall’emergenza sanitaria e connessi, qual è l’altro obbiettivo? Contrastare la parte avversa! Invece di cercare il consenso per i propri valori, la propria storia, le proprie idee, che peraltro devono essere ridimensionate, se si vuole stare insieme, si cerca il favore dell’elettorato, con l’unico obbiettivo di contrastare l’avversario.
Due forze politiche, che in comune hanno poco o nulla su temi riguardanti l’immigrazione, la politica economica, il lavoro, le grandi opere, la politica estera, la sanità… si potrebbe continuare.
Tutte tematiche dove si potrà trovare un compromesso tradendo le aspettative degli elettori, ma non verrà abbandonato l’obbiettivo principale: battere la destre. Ha un senso?
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