Governo

Pace fiscale: le tasse le pagheranno solo i dipendenti e i fessi

22 Giugno 2018

Due giorni fa Matteo Salvini ha annunciato in che cosa consisterà la “pace fiscale” menzionata molto vagamente nel contratto di governo. Con buona pace di Tria, ed eventualmente di Conte, il ministro dell’interno invade ancora una volta ambiti che non gli competono per attirare l’attenzione e, probabilmente, consensi.

La proposta sarebbe di sanare (ovvero condonare) tutte le cartelle esattoriali per un valore inferiore ai 100 mila euro, si tratta del 96% delle cartelle (non del valore dovuto). Si parla di oltre 20 milioni di contribuenti, di cui 11 milioni devono meno di mille euro. Per mettersi in regola i contribuenti dovranno versare al massimo il 20-25% delle tasse dovute.

Armando Siri, il sottosegretario alle Infrastrutture che non sapeva chi fosse il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, è la mente dietro all’ennesimo condono fiscale e sostiene che ci potremmo aspettare un incasso di 40-60 miliardi con cui finanziare la flat-tax che dovrebbe, stando ad alcune stime, causare un mancato gettito di 55 miliardi. Alcuni però contestano queste cifre e rispondono che viste le adesioni ai condoni passati non potremmo aspettarci più di 10 miliardi e solo un paio nel primo anno.

Francamente, per me, l’incasso è solo uno dei problemi, ma andiamo con ordine.

Soglie per il condono: se l’intento è dimostrare il “volto umano” del fisco e “fare pace” si potrebbe andare incontro al 56% dei debitori nei confronti dell’Agenzia delle Entrate e sanare solo le cartelle inferiori ai mille euro. Un effetto non secondario sarebbe una sostanziosa riduzione del lavoro dell’AdE che potrebbe dedicare personale alla riscossione di somme maggiori. E invece si sceglie di condonare debiti fino a 100 mila euro, somme che la maggior parte degli italiani ci mettono parecchi anni a guadagnare (nel 2016 il reddito medio era 20.690€) figuriamoci a doverli in tasse.

Credibilità, aspettative e evasione fiscale:  lo sentiamo ripetere da anni e anni, l’evasione fiscale è un problema enorme e siamo prossimi alla vetta in ogni classifica sul tema. Lo sottolinea anche Carlo Cottarelli nel suo libro I 7 Peccati Capitali dell’Economia Italiana, quelli a cui bisognerebbe rimediare se non vogliamo colare a picco. Ma chi evade in Italia? Tristemente la risposta è: chi può farlo. Non evadono i lavoratori dipendenti mentre l’evasione è altissima sull’Irpef di imprese e lavoratori autonomi e sostanziosa anche per l’IVA. Chi paga le tasse invece ne paga molte e, indipendentemente dalla sua opinione in merito non può essere felice di leggere certi dati: c’è una parte di paese che le paga tutte e una parte che ne paga pochissime. Siamo sicuri che la “pax fiscale” sia davvero uno strumento di pacificazione? Ma soprattutto, perché mai chi non ha pagato in passato dovrebbe incominciare a pagarle tutte e con regolarità? Tanto in italia si fanno condoni più frequentemente dei mondiali di calcio (la rottamazione delle cartelle targata Renzi-Gentiloni si è appena conclusa).

Flat-tax: il condono dovrebbe contribuire a recuperare le coperture per la riforma della tassazione ma anche “azzerare” il contenzioso con il “fisco cattivo” che c’era prima della flat-tax. Siccome pagare le tasse sarà più semplice, i cittadini pagheranno le tasse. Siccome le tasse saranno più basse, i cittadini pagheranno le tasse. Ci sarà anche un fondamento di verità in questo ragionamento, ma a me sorgono spontanee alcune domande. Se tanto non li hai beccati fino ad ora, perché comunque dovrebbero  versare all’erario il 20% del loro reddito? E se poi li becchi tanto prima o poi arriva il condono, perché dovrebbero pagare le tasse? Ma soprattutto, se  emergono  dal nero, poi avremo una loro storia di contribuenti e se poi a breve il nuovo sistema fiscale non regge e torniamo indietro? Quindi forse non modificheranno i loro comportamenti nel giorno uno della flat-tax ma aspetteranno di vedere come funziona.

L’opposizione: dov’è? Io con il mio radar fatico a percepirla. Avrei voluto che dicessero forte e chiaro che la flat-tax non ci piace perché danneggia i deboli e avvantaggia i ricchi, non perché non ci sono le coperture. Vorrei sentir dire da politici di sinistra che chi evade distorce la concorrenza, la stessa concorrenza che in altri ambiti è stata propinata ai cittadini come la medicina amara che faceva guarire. Vorrei che la smettessero di dirci che le tasse sono alte e di rivendicare marginali riduzioni delle medesime. Vorrei che si impegnassero a spenderle in modo efficiente e parsimonioso, ricordando a tutti sempre e comunque che con quelle tasse ci paghiamo le scuole, la polizia, i medici, i pompieri oltre che loro stessi.

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