Governo
Modeste proposte
Viene spesso da pensare, guardandosi intorno, la direzione che si sta prendendo contro la nostra volontà. Come me, tante persone non vogliono il mondo che si sta delineando e sono disorientate perché lo smarrimento è tale da non permettere l’individuazione di una strategia. Sembra di stare nelle sabbie mobili con una mano dispettosa che tira in giù e sopra nessun appiglio per liberarsi, non è una bella sensazione.
I personaggi della politica ci inondano coi loro messaggi e colla loro impudenza, entrando nelle nostre vite anche attraverso la rete. Nel mio profilo LinkedIn ogni giorno ci sono varie persone che chiedono il contatto perché un’intelligenza artificiale seleziona le affinità e mette in comunicazione profili lontanissimi ma che potrebbero avere delle cose in comune. Fa amicizia al posto tuo, codesta intelligenza artificiale.
Da una settimana c’è Giorgia Meloni che chiede di essere seguita su LinkedIn. Ma pussa via! Ma chi ti ha richiesto? Che cosa avremmo in comune io e Giorgia Meloni? Sono molto arrabbiato anche solo per l’accostamento ma ho anche il sospetto che l’intelligenza artificiale, nelle mani della politica, riesca a violare i nostri profili e suggerire contatti pericolosi. Ma me li scelgo io gli amici o i collaboratori!
Immagino che Putin faccia di peggio, coi potenti mezzi che ha a disposizione e colle blande leggi che esistono in Russia, dove libertà è una parola che si trova solo nei libretti d’opera.
Berlusconi invadeva l’etere e le strade colla sua immagine moltiplicata, in campagna elettorale, distribuiva la propria agiografia in milioni di copie nelle cassette postali di ogni casa per farsi votare. Forse, oggi, con facebook, LinkedIn, Instagram avrebbe fatto la stessa cosa di Giorgia. Che questo governo sia una continuazione dello stile cavalleresco in parte è evidente. Il lato tamarro, soprattutto. Perché, diciamolo chiaramente, l’ex cavaliere era un tamarro di prima scelta. Infatti si circondava di tamarri e tamarre e le produzioni televisive erano davvero un profluvio di tammarritudine.
Giorgia non è da meno, è solamente un po’ più opportunista perché capisce quando è meglio tacere e rinunciare alla barzelletta, cosa che l’ex cavaliere invece non riusciva a contenere. Lui recitava di continuo la parte del salvatore d’Italia, d’Europa, colui che invitava a cena Putin e Obama, sfoderando le bellezze d’Italia come se fossero sue personali e si lasciava andare a svarioni letterari e storici che facevano ridere il mondo intero. Giorgia non fa nulla di tutto questo anche perché non sembra avere molta cultura ma è furba, perché sa di non sapere e preferisce andare su quello che crede di sapere, sempre le solite cose, i valori della patria e della famiglia, io sono Giorgia, sono una donna, sono una mamma e sono cristiana. Non si lascia mai andare a niente di culturale che riguardi l’Italia, qualcosa che faccia rilucere il paese, nulla. Un po’ pochino per un capo di Stato.
Figurarsi se dovesse essere presidente della Repubblica! A parte il fatto che, se dovesse passare questa riforma costituzionale che lei propone, il presidente della Repubblica avrebbe meno poteri di quello del Consiglio e quindi non le converrebbe. No, no, lei il potere lo vuole, è insaziabile. La cosa bizzarra è che il potere lo vogliono tutti ma per distruggere. È lo stesso piacere che provano i bambini viziati nel rompere i giocattoli il giorno stesso che li ricevono in dono, una sorta di autoaffermazione di forza, oltre che un disprezzo verso chi gli ha dato in dono questo giocattolo ossia il potere: tu non sei degno neanche di regalarmi qualcosa perché non hai indovinato il regalo giusto per il mio livello e io lo rompo.
Pasolini ci avvertì che se quel neofascismo che c’era ai suoi tempi fosse riuscito ad arrivare al potere sarebbe successo esattamente questo, e accadeva intorno a cinquant’anni fa, anno più anno meno, poco prima del suo assassinio. Un popolo d’infanti, così chiamava gli italiani, inconsapevoli, bigotti, che non avevano fatto i conti col fascismo e non si erano purificati.
Addirittura, oggi, Pasolini, sempre meno citato dalle sinistre se non da persone degne di rispetto e in età (e sempre meno conosciuto dai giovani), a causa della sua celebre frase in cui parlava del “fascismo degli antifascisti”, viene quasi adottato da personaggi della destra. I quali, a proposito della parola antifascismo, così ostica da pronunciare per i neofascisti che oggi occupano i posti di governo, tra ministri, senatori, presidenti di Camera e Senato, citano “perfino Pasolini lo aveva notato”. Daniela Santanchè, sì, proprio quella indagata per truffa ai danni dello Stato, lei che è un ministro della Repubblica, dichiara orgogliosamente di essere fascista. Cose da pazzi.
Vorremmo qualche grande pensatore del livello di Pasolini, per favore. Schlein, prova a rovistare in casa, magari qualcuno viene fuori, qualcuno messo in ombra dai mediocri che si sono alternati, occupandosi solamente del proprio narcisismo e poi fondare partitelli di corollario per restare a galla e continuare a ricevere lauti stipendi pagati da tutti noi.
Fesso chi li vota, dirai, ma intanto occupati di rimettere in sesto il tuo partito perché ciò che c’è intorno è assai squallido, oltre che pericoloso. Capisco che tra te e Giorgia c’è un abisso intellettuale ma prova a usare anche tu il suo metodo. Alla fine c’è modo e modo di usarlo, se si ha intelligenza. Intelligenza, non furbizia da quattro soldi. Bisogna saper parlare alle persone e affascinarle, non solo le persone più avvertite ma anche quelle più semplici.
Per esempio vai nelle zone alluvionate e aiuta la gente a spalare il fango, vai nelle periferie e nei quartieri difficili, dove succedono fattacci e parla colle persone, fatti vedere presente, ma non una volta, tornaci per controllare che le cose promesse da Giorgia siano state fatte e se invece la gente è stata nuovamente dimenticata fai sentire la tua voce, fatti riprendere dalle telecamere, gioca d’astuzia sulla verità. La gente vuole quello. Quando Berlusconi andava a fare i suoi bagni di folla era come la statua di un santo portata in processione e lui benediceva e toccava e veniva toccato da coloro che volevano essere miracolati.
Ovviamente i miracoli non esistono ma la gente comune ci spera.
Vai a interrogare coloro che hanno perso il reddito di cittadinanza, vai da quelli che non hanno nemmeno il salario minimo, vai dai disabili abbandonati, vai nei pronto soccorso degli ospedali per mostrare quanto la sanità pubblica sia un disastro, vai nelle case di riposo, quelle problematiche e parla coi direttori, e se non vogliono parlarti mostra le loro reticenze, vai a intervistare i fattorini, i trasportatori, gli agricoltori, i ferrovieri, gli operai delle fabbriche, gli esodati, gli studenti, fai lo stesso lavoro delle Iene, con più classe e all’improvviso, spiazza tutti. Vai nelle case del popolo superstiti, vai a giocare a carte coi vecchietti, vai a mangiare alle mense popolari delle case del popolo portandoti dietro qualche celebrità, italiana o straniera, di quelle che si battono per i diritti delle donne o dei disabili o lgbtq+ o dei pensionati, di quello che vuoi tu, e cerca di evitare che questi luoghi scompaiano, narrandone la storia a chi non la sa e cercando donazioni di quelle celebrità perché queste mense che offrono pasti buoni a prezzi popolari possano continuare. E ti fai sempre riprendere dalle telecamere e posti sui social, tutti. Vai nei mercati popolari per renderti conto dei prezzi che i pensionati non possono pagare e fai dei doni alla vecchina che può comprare solo un litro di latte e delle uova. Dai un segno che la solidarietà è fondamentale: FATELO ANCHE VOI, facendo capire che chi guadagna di più può anche dare un aiuto a chi ha problemi. Fai come Salvini ma tutto al contrario, non per dimostrare la boria e il narcisismo come fa quel pagliaccio, ma per far conoscere i problemi della gente reale e che tu fai del tuo meglio per cercare di conoscerli e risolverli. Non lo fa nessuno, fallo tu!
Vai nelle Università e parla cogli studenti per far capire che l’antisemitismo è una mostruosità e che stanno sbagliando ad appoggiare, comunque, Hamas, perché la confusione è tanta, troppa. E gli studenti di oggi sono ignoranti, non distinguono gli ebrei da Netanyhau. Essendo ebrea per parte di padre e pure omosessuale tu fai parte di categorie discriminate eppure lotti, perché le discriminazioni non avvengano più, evitando sciocche disquisizioni su nasi etruschi, ebrei o fenici, com’è successo in passato. Dai segnali chiari.
La vuoi una dritta? Vai a parlare anche con quei preti in prima linea nei quartieri difficili di Palermo, Napoli, Roma e non parlare di religione ma di recupero dei giovani, da dove vengono, cosa fanno per recuperarli, cosa potete fare INSIEME e far conoscere chi, nel tuo partito, magari lo fa già. E fatti riprendere SEMPRE dalle tv, lo devono sapere tutti da che parte stai.
Vai allo Stretto di Messina insieme a geologi, ingegneri, gente del posto, e interessati di quanto sia assurdo il ponte che vuole Salvini e perché lo vuole. Dimostrati interessata allo stato fatiscente delle infrastrutture in Sicilia e in Calabria, percorri quelle strade ridotte a tracce, vai negli ospedali, vai sul treno da Ragusa a Trapani. E discuti nel tragitto con persone di rilievo, locali e non, e poi posta tutto sui social. Se poi sei il capolista nelle isole, è proprio lì che devi mostrarti.
Altrimenti sarai sempre considerata quella ricca e privilegiata della ztl e con te anche il tuo partito.
Fatti consigliare da chi il marketing lo sa fare, vai spesso da Lilli Gruber, da Fazio, confrontati con filosofi, scrittori, uomini di spettacolo, da chi ti è affine e spiega, in maniera meno politichese, qual è la tua funzione e i risultati che vuoi ottenere. Fallo anche in opposizione a chi vorrebbe affossarti, annientali colle tue ragioni incontrovertibili, usa la debolezza dell’avversario che dà per scontata la debolezza dell’opposizione per la propria vittoria.
Anziché evitare i giornalisti come fa Giorgia, che però ha il potere di mandare messaggi a reti quasi unificate, vista anche l’amicizia di Mediaset, usa i social, usa La7, usa altre reti che però sono seguite. Vai sempre ai premi letterari, ai festival del cinema, a quelli musicali, mostrati insieme a chi fa la vera cultura di questo paese sgangherato e in balia dei nuovi barbari. Assumi intellettuali, quelli veri, scovali, parlaci. È facile sconfiggere l’attuale maggioranza perché ciò che accomuna i leader della destra è il vuoto.
Non intervenire solamente in Parlamento, perché la gente comune i tuoi interventi non li vede, ma intervieni per la strada. Prova a rubare il lavoro ai giornalisti o a coadiuvarli. Fai capire alla gente, soprattutto agli elettori che non votano più, che tu sei lì, vicino a loro, per salvare il salvabile o che almeno ci stai provando e che ti serve il loro aiuto. In parole povere: non fare percepire che lo stipendio che prendi come parlamentare e segretario di un partito, pagato dalle tasse dei cittadini, sia vano. Tutto quello che fai, finora, per quanto lodevole, non è bastato e non basterà. Sai quanti voti in più prenderesti alle europee, con un po’ delle cose che ti ho suggerito, anche se poi non andrai a Bruxelles, ché tanto lo sanno tutti? Ma almeno una bella botta a Giorgia e al suo culto tamarro della personalità gliela potresti dare: io sono Giorgia, sono una donna, forse una santa e hai perso.
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