Governo

MEB non è stupida, la disegnano così

25 Febbraio 2015

L’argomento del giorno è il peso della ministra Boschi e la sua attesa del vero amore. Ci risiamo, ma non riesco ad abituarmi al nuovo trend #ladylike che sembrerebbe esserci imposto dalla stampa italiana.

Perché mai la ministra che si sta occupando di una riforma costituzionale che  lacera il parlamento e il suo partito dovrebbe raccontarmi del suo dispiacere per le mancate notti in discoteca?

Sarei piuttosto interessata a sapere cosa ne pensa del bilanciamento dei poteri che scaturiranno dopo l’approvazione delle riforme. Del perché ritiene che le critiche alle stesse siano immotivate e partigiane, delle sue riflessioni alla luce dei suoi studi e delle sue considerazioni basate sulla sua breve ma intensa carriera politica. Perché non chiediamo queste cose a Maria Elena Boschi?

Non mi interessa sapere che lava e stira, con quello che guadagna potrebbe dar lavoro a qualcun altro e impiegare il suo tempo in quelle cose che dovrebbe saper fare meglio. Per non dire dell’opinione su Varoufakis, adesso sappiamo che non è “il tipo” della bella Maria Elena ma non ci viene spiegato cosa ne pensi delle proposte greche presentate all’Eurogruppo.

Non mi è chiaro di chi sia la colpa, del giornalista? Ma in effetti su Chi non pubblicano le stesse interviste del Financial Times. Dell’addetto stampa della ministra? Che forse è lo stesso di Alessandra Moretti.  Della ministra stessa? Che non si rende conto che dovrebbe “ passare alla storia” come la ministra che ha guidato il processo delle riforme e non come la più bella del reame?

Spiace evidenziare che Maria Elena si lamenti di certe usanze dicendo «Raggiungeremo la parità quando non sarà più importante per un politico come si veste o come è d’aspetto, a prescindere che sia uomo o donna» proprio in un’intervista in cui non parla da ministro ma ci spiega che non vede l’ora di farsi il weekendino con le amiche.

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