Governo
Madonna che silenzio c’è stasera
La Madonna del Rosario ha fatto il miracolo. Diciamo che già in passato, invocata e pregata e strattonata di qui e di là, da tutti quanti, aveva enormemente contribuito al successo della gloriosa e sterminatrice Battaglia di Lepanto (1571). La Turchia supplicante si ritirò ferita e atterrata, il mondo mussulmano sulle sponde greche del golfo di Corinto rivelò che poi non era così invincibile, sorte che toccò per nemesi anche all’Invincibile Armata di Filippo II, diciassette anni dopo nella Manica, dove i pirati della regina Elisabetta I incendiarono l’incendiabile. Madonna in ferie, evidentemente, o, forse, distratta, o, forse, più attenta alla vittoria di una donna, e che cazzo. E Filippo II ebbe un ruolo predominante a Lepanto, di una doppiezza veramente disgustosa, soprattutto nei confronti di Venezia, la cui rivalità sul Mediterraneo lo molestava parecchio, quasi che i veri nemici non fossero gli Ottomani ma stessero tra i cristiani. Anche Elisabetta I era cristiana, alla fine. Ma la Storia (e forse anche la Madonna) lo punì.
Il ruolo della Madonna del Rosario in tutte queste vicende belliche risulta quanto meno strambo per una creatura mite, che subì di tutto, almeno secondo la narrazione che se ne fa, dalla deflorazione controvoglia da parte di una colomba luminescente, alle nozze riparatrici con un vecchio falegname di buon cuore, alle vicissitudini per un parto impegnativo, un viaggio a dorso d’asino in pieno inverno e in posti senza strade comode, la negazione di un alloggio, la successiva fuga in Egitto, una vita da profuga, insomma. Invece la Madonna del Rosario (una delle trecentomila madonne, tra cui quella della neve, dei dolori, della mercede, della vittoria, di Medjugorie, di Fatima, come se fosse un franchising) venne spesso invocata per vincere delle guerre. Maria delle Milizie è la madonna a cavallo che furoreggia nella Sicilia sud orientale, a Scicli, per la precisione, dove si svolge ancora oggi una finta battaglia celebrativa tra mori e cristiani che data al periodo dei contrasti tra arabi e normanni (con vittoria dei secondi per intervento mariano).
Lepanto fu la glorificazione universale per la Madonna del Rosario. Bella forza, la Lega Santa di Pio V aveva a disposizione oltre un terzo in più delle forze turche e assai meglio armate con cannoni di ultima generazione e uomini come Don Giovanni d’Austria come capo. La Sublime Porta era in minoranza ma si batté colla stessa ferocia che caratterizzava gli avversari, che non erano secondi a nessuno. Come fu come non fu, Maria ne uscì bene da tutta la vicenda e ancora oggi viene spesso invocata da personaggiucci assai meno importanti dei sovrani d’Asburgo o dei papi a difesa dell’Italia e dell’Europa. Comincio a sospettare che Maria esista per davvero. Se il sogno di Costantino prevedeva la croce di Cristo come segno di vittoria e Santo Domingo de Guzmán, fondatore dei terribili domenicani, i peggiori inquisitori, sognò che la Madonna gli dava il rosario per vincere gli eretici albigesi, c’è stato qualcuno che in tempi recenti ha sognato che la medesima Madonna potesse salvare l’Italia e l’Europa, da chissà cosa, poi. Solo che, piccolo particolare, Maria non si è scomodata dall’empireo per porgergli il rosario e investirlo di una tale responsabilità, forse pensando giustamente che non c’era alcun salvataggio da fare (o forse sì?). Colui se l’è preso da sé, quel rosario, e ha cominciato a esibirlo quasi come dono sovrannaturale, a baciarlo feticisticamente, esibendolo ovunque, anche dove non è consentito, come nell’aula del Parlamento.
Maria deve averci ben riflettuto e dev’essersi sentita disturbata da tante inutili invocazioni, insomma, lei ha cose più serie a cui pensare, apparizioni da programmare, flussi di pellegrini da irreggimentare, e cose così. Però deve averci riflettuto e aver deciso che era meglio apparirgli in sogno e dargli un artificioso suggerimento che una persona normale avrebbe pensato: “A Marì, me stai a pijà per culo?”. Ma siccome il soggetto in questione era accecato dal demone del narcisismo, Maria ha deciso di utilizzare la stessa moneta del diavolo per spezzare la serpe sotto i suoi piedi: l’inganno.
“Su, Matteo, da bravo: non vedi come il pubblico ti acclama ogni volta che esibisci il rosario? È il momento di osare: provoca la crisi di governo in nome mio, vedrai che vincerai e che nessuno potrà fare a meno di te”. “Grazie, Nostra Signora del Rosario, domani stendo tutti”. E stese tutti. Dal ridere.
Fu così che anche la Madonna del Rosario continuò a proteggere l’Italia e l’Europa, in questo caso dalla furia salvinista. Un mistero misterioso da aggiungere a tutti gli altri nella catena del rosario.
E finalmente un po’ più di silenzio, dopo il baccano estivo infernale, con feste balneari romagnole, cubiste danzanti e selfie a gogò.
© Settembre 2019 Massimo Crispi
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