Acqua
L’Italia della fiducia in crescita, mentre manca l’acqua a Messina
L’Italia con la fiducia in crescita, con i consumatori disposti a spendere di nuove e con le imprese che guardano speranzose al futuro si scontra con l’Italia dei problemi reali, delle miserie quotidiane, che prendono la forma di un’intera città rimasta senz’acqua da giorni.
Insomma, la narrazione della ripartenza a tutto tondo ha trascurato, anzi dimenticato, una piccola grande tragedia: Messina, nell’anno 2015, è senz’acqua da sabato 24 ottobre, a causa di una frana che ha danneggiato l’acquedotto di Fiumefreddo. Del resto anche con Benevento era accaduto qualcosa di simile (seppure per un’emergenza diversa), derubricando quanto avvenuto nel Sannio come un’alluvione di serie B, eccezion fatta per la pasta Rummo che ha avuto quantomeno il merito di accendere parzialmente i riflettori sul dramma di centinaia di famiglie.
Insomma, mentre l’Italia celebra nei numeri una rifioritura economica che non si vede nella vita reale, una città italiana sta realmente vivendo una regressione al Medioevo. L’assenza di acqua è un problema che minaccia anche la salute pubblica, non è solo uno spunto su cui polemizzare. Bisogna intervenire affinché non si verifichi il peggio. Senza voler essere enfatici, credo che avrebbe dovuto assurgere a emergenza nazionale: è inconcepibile lasciare centinaia di migliaia di persone a secco. Invece il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, si fa ritrarre con la “maglia numero 10” personalizzata, mentre fa jogging a L’Avana. Per carità, a Cuba il presidente del Consiglio aveva “un appuntamento con la storia”, come ha voluto sottolineare. Impossibile rinunciarci.
Così Messina diventa l’emblema di quel che sud “in crescita”, come abbiamo appreso dal Rapporto Svimez citato nei giorni scorsi, salvo poi leggere che l’aumento del Pil è pari allo 0,1%. Che in realtà non è “crescita”, ma lo stop di un crollo quasi decennale. La città siciliana senz’acqua cozza violentemente con le statistiche sulla fiducia in aumento degli italiano, scattando una perfetta fotografia della distanza che si frappone tra il “mondo raccontato” e il “mondo vissuto”. Perché non chiediamo ai messinesi quale fiducia hanno nelle Istituzioni? Peraltro la denuncia della situazione di Messina è arrivata sostanzialmente grazie a Twitter, generando un tam tam di denuncia sui social network. La politica non si è troppo preoccupata.
Ecco, se davvero il governo avesse intenzione di presentare un piano per il Sud, il leggendario masterplan, sarebbe il caso di prendere nota con un capitolo “destinare degli investimenti sulle infrastrutture necessarie”. Tipo gli acquedotti da potenziare. Magari evitando di evocare il Ponte sullo Stretto che, al di là del discorso ambientale e del dibattito ‘ideologico’, semplicemente non è una priorità. A differenza della garanzia della fornitura di acqua.
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