Governo

L’insopportabile privilegio delle regioni a statuto speciale

16 Novembre 2016

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Quali sono le Regioni italiane che ricevono più soldi dallo Stato? Non è facile scoprirlo perché non ci sono solo i trasferimenti diretti, ma anche le spese per gli stipendi, oppure per costruire un’autostrada: anche queste spese devono essere divise per le regioni verso le quali vengono erogate.
Il ministero dell’Economia è riuscito a farlo per 258 miliardi e 690 milioni dei 563 miliardi e 115 milioni pagati per le operazioni finali dallo Stato centrale nel 2014, che è una parte, maggioritaria, dell’intera spesa pubblica dello Stato la quale supera gli 800 miliardi l’anno.

LA FETTA PIÙ GRANDE DELLA SPESA
I risultati di questa suddivisione della spesa pubblica (anzi: come detto, di una parte) sono indicati nella tabella sopra. Depurando i dati dagli interessi sul debito pubblico, si scopre che la fetta più grande dei 219miliardi e 583 milioni circa di spesa regionalizzata finisce al Lazio, con il 16,42%. Una fetta più grossa di quella che finisce alla Lombardia, che ne riceve il 10,3% sebbene abbia un numero di abitanti quesi doppio. C’è da stupirsi? Non molto, in fondo: la presenza di ministeri e di tutte le principali istituzioni dello Stato fanno del Lazio la regione più dipendente dai trasferimenti dello Stato.
Seguono la Sicilia con il 9,93%, la Campania con il 9,72%, e via via tutte le regioni fino a quelle più piccole come Molise e Valle d’Aosta.

LA SPESA PRO-CAPITE
Se la spesa regionalizzata in termini di trasferimenti totali non riserva particolari sorprese, molto più interessante è verificare a quanto ammontano i trasferimenti statali in termini pro capite.

Si scopre, infatti, il grande privilegio delle regioni a statuto speciale: al primo posto vi è la provincia di Bolzano, seguita da quella di Trento e dalla Val d’Aosta. I cittadini di queste regioni ricevono ancora più del Lazio, 8.964 euro per gli altoatesini contro i 6.132 per i laziali. Seguono Friuli, Sardegna, Sicilia, tutte a statuto speciale. Il Molise, a parte il Lazio, è la prima regione ordinaria, mentre quelle più grandi e ricche del Nord, Veneto, Emilia Romagna, Lombardia, vengono per ultime. I cittadini lombardi ricevono solo 2.265 euro pro-capite, 4 volte meno dei vicini bolzanini. Questi numeri spiegano in parte le ottime performances del Trentino Alto Adige, spesso in testa alle classifiche per occupazione o Pil.

IL PIL REGIONALE, MA “STATALE”
C’è poi un altro parametro che  può aiutare a comprendere l’iniquità della spea pubblica regionalizzata: quello dei trasferimenti rispetto al Prodotto interno loro delle Regioni beneficiarie. La spesa pubblica, o meglio questa parte ridotta che è stata usata per la regionalizzazione dei dati, incide per ben il 25,77% del Pil sardo e solo per il 6,46% del Pil lombardo.
Ai primi posti, ancora prima di Trento e Bolzano vi sono la Calabria, la Sicilia, con la spesa sopra il 25% anche per loro, e poi Campania, Basilicata, Molise, Puglia, con più del 20%.
Una minoranza delle regioni contano sullo Stato per meno del 13,62% del Pil, ovvero la media italiana. In particolare le solite Veneto, Emilia Romagna, Lombardia dove la spesa incide meno del 10%.

Per i grafici interattivi: Truenumbers.it

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