Governo

Libera il tascio che è in te

2 Settembre 2022

Che il Tascio sia con te. Fulminati da tiktok. Socializziamo, si sono detti tutti i politici. Ma non tra loro, ovviamente, anzi, si fan le scarpe reciprocamente e ognuno cerca di superare l’altro. Ma, badate bene, non nel meglio, o, almeno nell’idea di meglio che può essere normalmente intesa, bensì nel più ridicolo possibile. Se Salvini è ridicolo, che non è poi un grande sforzo perché gli viene naturale, Renzi vuole esserlo di più, ma gli riesce meno bene, farfugliando qualcosa che somiglia all’inglese, mentre il sovrano assoluto del tascio approdato a tiktok è sempre lui, Silvio Berlusconi. L’ex cavaliere riesce a salire sul podio delle Tasciadi con medaglia d’oro come migliore tra i peggiori tiktokkisti. Certo, anche se la medaglia d’argento e quella di bronzo come le loro facce, non sono da meno. Ci credo che abbiano raggiunto immediatamente milioni di followers, i quali, nella testa narcisistica e malata dei politici erroneamente interpretati come ammiratori, rifacendosi al sistema binario dei like di cui parlavo nell’articolo precedente, si saranno passati la voce sui social: “andiamo a vedere tutti quanti chi è il più tascio dei tre”. A me sono arrivate decine di segnalazioni su whatsapp di amici piegati in due dal ridere per le uscite salviniane, renziane e cavalleresche perché nessuno dei tre, credendosi grandi comunicatori, ha capito i tempi e il livello di comunicazione di tiktok; forse di più Salvini, che ha accentuato il livello demenziale del già demenziale uso che ne fanno i giovanissimi, come si può vedere dalla compilation youtube.

Renzi ha perso una grande occasione: apparire travestito da principe saudita, che gli si confà parecchio, sullo sfondo della Città Ideale. Non dimentichiamo che la prima attribuzione del dipinto urbinate simbolo del Rinascimento fu a Fra Carnevale, un nome, un programma, che starebbe benissimo col paludamento saudita del rignanese. Ecco, in questo caso, la medaglia d’oro del tascio sarebbe andata a lui. Può riprovarci, comunque.

L’ex supercavaliere che racconta le sue inevitabili barzellette, assai più spente che in passato – d’altro canto gli anni passano per tutti e colui è avviato naturalmente verso il tramonto – ha il sapore della senilità. Forse lui è già tramontato e nessuno l’ha avvertito, anche perché, se ci pensiamo bene, quando noi vediamo il sole tramontare all’orizzonte, la nostra stella è già scomparsa da almeno 8 minuti, è solo la velocità della luce che ce lo fa apparire ancora davanti agli occhi, oltre, naturalmente, all’effetto della rifrazione. E molti asteroidi del suo sistema stellare sono usciti fuori rotta di recente, scegliendo altre stelle intorno a cui ruotare.

Le stelle della politica, alle prese colle nuove diavolerie digitali dei social, inventate soprattutto per i voraci adolescenti, non ne hanno capito una beneamata. Infatti sono stati snobbati dai giovani, i quali non hanno compreso per nulla che tipo di comunicazione i politici volessero veicolare. Matusa e basta. Per fortuna, dico io, perché in questo modo ci procurano un’irresistibile e al contempo repellente voglia di andare a vederli per renderci conto del livello infimo in cui sono caduti. Intendiamoci, il livello era già infimo da prima, ma vederlo spiattellato così entusiasticamente sulla rete, coll’effetto contrario rispetto alle loro intenzioni, che erano quelle di mostrarsi alla moda e al passo coi tempi per raggranellare voti giovani in più, è impagabilmente gratificante, almeno per chi detesta-ammira il tasciume come me. Tasci, sempre tasci, irrimediabilmente tasci.

Le barzellette di Berlusconi su sé stesso fanno anche un po’ di tenerezza come quando si deve ridere per cortesia ai racconti del nonno che recita le sue barzellette per la centesima volta. Poi riflettiamo e pensiamo che, pur essendo nonno, ormai forse quasi bisnonno, pur novello marito, l’ex cavaliere tutto imbotulinato sta sparando le ultime cartucce. E lo fa, inconsapevolmente, divertendo il resto del mondo al contrario rispetto alle sue intenzioni. Un po’ di malinconia perché è ormai vicino all’essere rinchiuso in una casa di riposo, che sia una RSA o una delle sue decine di case, cambia poco. Il mausoleo, che si nomina “La volta celeste” di Pietro Cascella, se lo è già fatto costruire e decorare nel giardino di Villa San Martino, e lo fa sempre visitare anche ai suoi ospiti, come se fosse una basilica: “Vedete, giacerò qui. Se volete c’è posto anche per voi” come disse a Indro Montanelli, che rispose “Grazie, non sono degno di tanto”. Già vedo gli eredi litigare sull’immenso dominio che presto o tardi il tycoon de noantri lascerà. La drittata che forse la nuova moglie potrebbe fare è farsi mettere incinta, in modo da avere una bella fetta di eredità per l’ultimo/a erede al trono.

Vederselo comparire su tiktok, all’inizio, sembrava la fortunata caricatura della Guzzanti, anche perché truccatissimo, cogli occhi piccoli piccoli immobilizzati dal botulino, le parole ormai farfuglianti, le erre che si fanno strada a fatica… Davvero, i politici riescono a superare le parodie. Attori consumati.

Io stesso ho ripostato ai miei amici i video tiktoktak – come Supersilvio chiama codesta diavoleria per adolescenti imbecilli – per farli sbellicare dalle risate, anche se alla fine il riso ha una sfumatura amara pensando che se questi dementi, come hanno dimostrato inequivocabilmente di essere usando così tiktok, vinceranno le elezioni, il paese non potrà che peggiorare. È una corsa verso l’abisso.

Ad ogni modo, come li ho postati ad altri amici su whatsapp, l’unico social che uso, anche perché lì decido di dialogare con chi voglio io, li posto qui, in modo che possano torcersi dalle risate anche i lettori. E se i lettori dovessero essere anche elettori ricordino bene nelle mani di quali tasci siamo. Buon divertimento.

 

https://m.youtube.com/watch?v=Pn1iNcc2Zy0

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