Governo
Le sta azzeccando tutte…
Nutrire dubbi sul fatto che questo governo – chiamiamolo così per convenzione, dal momento che più che governare è, come di consueto, governato – sia composto per lo più da incompetenti, vessatori e maneggioni è praticamente impossibile.
Le prove che ha dato e ogni giorno dà di sé sono a dir poco schiaccianti.
Fascisti?
Ma figuriamoci!
Il fascismo per queste macchiette (pensateci un momento e fatevele sfilare davanti agli occhi: Donzelli…La Russa…Santanchè…) equivale alle mutande della nonna centenaria: vecchie, sdrucite e sporche ma sempre meglio di quello che c’è sotto.
Solo uno sprovveduto potrebbe però immaginare che questa corte dei miracoli si sia prodotta per partenogenesi e che le sue caratteristiche genetiche prescindano da quelle nazionali. L’espressione “democrazia RAPPRESENTATIVA” trova qui, di nuovo, una ratifica e si conferma inossidabile. Anche se i dati elettorali dicono che ad eleggerli è stata una esigua minoranza dobbiamo riconoscere che si tratta pur sempre della minoranza (silenziosa) che più rappresenta la storia e la – se mi si passa il termine – cultura della nazione. E questa minoranza ha trovato in questa compagnia di giro la sua perfetta rappresentanza.
In politica però si può vincere solo perché c’è qualcuno che perde.
E chi perde, in questo caso, non era, ahimè, migliore di chi ha vinto.
Chiunque non faccia parte di una tifoseria spiaccicata sulle parole d’ordine difficilmente potrà non riconoscere come siano stati i governi precedenti, succedutisi negli ultimi decenni, a costruire, con zelo mandibolare, i presupposti di questa invasione di cavallette.
Come potrebbe reggere un baraccone come questo se Draghi non avesse provveduto alle sostruzioni, Renzi, Letta e Gentiloni non avessero bonificato il terreno e, prima ancora i Prodi, i Berlusconi e i Monti non ne avessero tracciato le fondamenta piantando tutti i paletti necessari?
La trafila imprenditoriale, quando si tratta di edificare con profitto, in Italia si estende a perdita d’occhio.
Le sue origini finiscono per perdersi all’orizzonte.
Ciò che, semmai, personalizza questo governo è la sfrontatezza con cui opera e la cinica ferocia con cui, senza neppure battere ciglio, mentre toglie letteralmente il pane dalla bocca a centinaia di migliaia di poveri e non muove un dito per tutti gli altri che, della povertà, sono ormai sull’orlo – grazie all’inflazione e alla voracità dei bottegai suoi elettori – ripristina vitalizi milionari, prepara un succulento banchetto per bancarottieri ed evasori e dirotta miliardi per acquistare armi da quei produttori che, fino a ieri, erano degnamente rappresentati proprio da chi oggi fa il ministro della difesa. E poi, naturalmente, quella retorica identitaria e patriottarda che in questo paese ha sempre corso,
Niente di nuovo allora sotto il sole, tranne la sfacciataggine con cui mettono in mostra le loro chiappe da babbuini infoiati.
Devi fare login per commentare
Accedi