Governo
Lamorgese-Maroni prove di tatticismo
Roberto Maroni è stato chiamato dal Ministro dell’Interno Lamorgese al Viminale, per occupare il posto di Presidente della Consulta contro il caporalato. Per la Lega di Salvini è un punto a favore o un colpo basso?
Chi ha seguito i rapporti tra Maroni e il leader della Lega sa che gli stessi, da tempo, non si possono più definire idilliaci. Spesso l’ex governatore della Lombardia ha preso le distanze dal Capitano, non approvando la sua linea. Oltre alle note posizioni di lotta e di governo assunte dal partito, non sono mancate le aspre critiche al Viminale e allo stesso Ministro dell’Interno. Critiche anche aspre, con ripetute richieste di dimissioni.
Ma ora la questione rischia di prendere una piega diversa. Probabilmente questa nomina allontanerà ulteriormente Bobo da Matteo, in forza di una strategia precisa messa in atto da Lamorgese: quella di nominare un leghista della prima ora, anche se non completamente allineato con la linea del partito. Quindi una decisione volta ad allentare le critiche della Lega, oppure un ritorno di fiamma con l’ex collega, a suo tempo lui stesso Ministro dell’Interno e lei la sua Vice Capo di Gabinetto? Dalla parte opposta chi solitamente indossa la felpa, oggi il gilet trapuntato sopra la giacca (non si può vedere, un po’ di buon gusto, please) si vedrà costretto a contenere le critiche al Ministero, considerato che nell’entourage ci sarà anche un leghista. Sarà così?
Certo il Capitano cercherà comunque di “intestarsi” la nomina, anche se a rappresentarla sarà un suo non più fedelissimo. Insomma, dalla prossima settimana potrebbe essere costretto a contenere gli sfoghi avuti di recente con il Viminale. Se si vuole guardare il bicchiere mezzo vuoto, o mezzo pieno, meglio un leghista non perfettamente allineato, piuttosto di un componente politico della parte avversa. Vedremo che succede. Chi ci capisce è bravo!
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