Governo
NSA, la riforma bocciata in nome della guerra all’isis
Il Senato blocca la riforma della National Security Agency al centro dello scandalo del Datagate, messo in luce dalle rivelazioni di Edward Snowden nel giugno 2013. Mancanti soltanto due voti dei 60 necessari a procedere alla discussione sul Freedom Act, la legge con cui l’amministrazione di Obama avrebbe voluto porre fine alla raccolta automatica di dati telefonici e metadati Internet degli americani da parte dell’Nsa. Cessando così la sorveglianza di massa. Un sistema che avrebbe permesso all’Nsa di richiedere i dati dei cittadini alle compagnie telefoniche soltanto con dei limiti specifici e mostrandone le motivazioni. Con sospetti ragionevoli su eventuali individui terroristi o organizzazioni terroristiche.
La riforma avrebbe dovuto estendere anche la Sezione 215 e alcune disposizioni del Patriot Act, la controversa legge anti-terrorismo approvata dopo gli attentati dell’11 settembre, alla base di gran parte della sorveglianza nazionale e internazionale, che scade a giugno 2015.
Il New York Times ha scritto che “il disegno di legge sarebbe un buon modo per iniziare il ripristino della privacy individuale che è stato sistematicamente violato dallo spionaggio del governo”. C’è un’ala repubblicana più favorevole nel voler reprimere questi abusi della privacy. Ma la maggior parte di loro esprime pieno consenso e supporto per l’attività dell’intelligence. Considerato tuttavia che da gennaio i repubblicani prenderanno il controllo dell’intero Congresso, c’è il rischio che tale riforma non prenda mai forma a causa dell’attuale preoccupazione per un eventuale attacco terroristico da parte dell’IS, che ha modificato l’opinione pubblica degli americani sulla riforma stessa.
Alcuni repubblicani temono che essa possa permettere ai terroristi dell’Is di perpetrare un altro 11 settembre. La repubblicana Susan Collins ha così affermato: “Perché dovremmo indebolire la capacità della nostra comunità di intelligence in un momento in cui le minacce contro questo Paese non sono mai state così grandi?”
Ma l’utilizzo indiscriminato dei dati dei cittadini da parte dell’Nsa c’entra realmente qualcosa con la paura dell’Is? Non si sono mai avute prove concrete che questo programma di sorveglianza abbia effettivamente scoperto delle trame terroristiche rilevanti.
Ad oggi dunque l’unico significativo tentativo legislativo per cercare di tenere a bada la National Security Agency sembra svanito. Ampia libertà ancora per l’intelligence. Meno per noi.
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