Governo
La bestia è sempre in agguato
Niente, Salvini proprio non vuole lasciarmi riposare, nemmeno a Ferragosto. Che poi, per lui, l’estate è un momento importante, dal Papeete in poi. O c’è qualcuno che gliele suggerisce o, peggio, ed è la soluzione più probabile visto che non c’è più la “Bestia” dietro, vuol dimostrare di esserla lui stesso, lui medesimo, il Capitan de’ Capitani, la bestia che è in lui basta e avanza.
Questa è veramente grossa perché mostra a tutti, e chi ha votato per Salvini spero che si vergogni una volta per tutte, come i testi di riferimento del ministro delle infrastrutture, pagato da tutti noi fior di quattrini e responsabile delle grandi opere, e anche delle piccole, non sono testi di ingegneria o di architettura. No. È Topolino. Sì, proprio Topolino, il fumetto che ci piaceva tanto quand’eravamo piccoli e che in molti casi, soprattutto nella versione italiana, molto diversa da quelle anglosassoni, era addirittura educativo, almeno secondo i criteri dell’epoca. Il Capitano non vive a Roma ma a Paperopoli, evidentemente, e mica solo lui.
Ma perché Topolino? Perché nel numero da lui scelto (1982) per la sua propaganda sul Ponte di Messina, orgogliosamente mostrato su facebook, in copertina c’è Paperon de’ Paperoni che impegna le sue finanze nella speculazione del Ponte. “Me lo hanno regalato”, dice nel video postato. Il fumetto “celebrava i cantieri e il lavori” per il ponte (cantieri che non c’erano…). E subito dopo parte la filippica contro i gufi e i “noisti”, ossia quelli che avversano il ponte, la TAV, eccetera. Tra i quali fino a poco tempo fa c’era anche lui, perché il Ponte sullo Stretto era per lui un’opera inutile, addirittura d’accordo con Renzi (!), come testimonia il video qui sotto:
Come molti hanno fatto notare al Capitanissimo, nella storia a fumetti il ponte costruito, dopo tutta una serie d’impossibili progetti ingegneristici e fantastici come il ponte tenuto su dalle mongolfiere, eccetera, viene costruito in corallo, pensate un po’, perché sembra la soluzione migliore. Ma viene distrutto, vedi un po’ che visione futurista azzeccata, proprio dai turisti che si portano ognuno un pezzetto del ponte di corallo a casa per ricordo. Come fanno le cavallette turistiche coi nostri monumenti. Questo il Capitano non lo ha visto. Come sempre lui si ferma solo alle copertine, perfino dei fumetti. A caval donato non si guarda in bocca, e di un libro o fumetto regalato si legge solo la copertina, mica ha tempo da perdere il ministro. La lettura è un lusso, e lui è uno che ha sempre lavorato, perbacco. Il che significa, per analogia, che probabilmente non legge nemmeno i progetti che gli arrivano sul tavolo, anche perché ci vorrebbe qualcuno che glieli spiegasse con un fumetto, non essendo evidentemente in grado di andare a fondo nelle cose. La Bestia è servita. Aspettiamo che citi un episodio dei Simpson o che ritrovi qualche altra storia di Diabolik o dell’Intrepido per illustrare e avvalorare i suoi progetti. Se non è populismo questo!
Codesta corte dei miracoli da fumetto che è il nostro esecutivo dovrebbe far riflettere chi li ha votati. Per noi che non li abbiamo votati è un amaro spasso quotidiano, perché vien fuori tutto il grottesco di cui sono inzuppati questi saltimbanchi. Per me, poi, è uno spasso vedere la caduta sempre più profonda di questo governo senza faccia che già dal primo giorno ha inanellato una serie di figuracce, nazionali e internazionali da commedia all’italiana. E non posso tacere.
Se il signor Meloni avesse un po’ di fegato, dopo un’uscita del genere del suo ministro (una delle tante, troppe), dovrebbe dargli il benservito e bona l’è. Ma forse anche il signor Meloni studia su Topolino, dove, ne sono sicuro, in qualche numero si spiegava ai bambini il significato dei colori della bandiera italiana. Forse il signor Meloni non era ancora nato o non sapeva ancora leggere o avrà perduto quel numero di Topolino. C’è l’indennità Topolino tra le tante dei parlamentari?
Il vero, l’unico, Paparon de’ Paparoni, ma non ha mai finanziato un ponte sullo Stretto
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