Governo
Il vero vincitore
Sul governo appena partito, nessun pregiudizio, aspettiamo i fatti.
Certo, non avrà vita facile.
I due vicepremier avranno, da oggi, non solo il dovere di garantire al meglio il funzionamento loro ministeri, ma anche l’onere di verificare giorno per giorno che il governo che, dopo lunga gestazione, hanno concepito, realizzi il suo vasto programma.
Vasto, composito e contraddittorio.
Con alcune cose buone e a costo zero: norme più efficaci sulla corruzione e sull’evasione fiscale, tagli sui vitalizi e sui privilegi della casta, una vera legge sul conflitto di interessi.
Con altre che magari avrebbero un senso e rispondono a reali necessità, ma di incerta copertura economica come il reddito di cittadinanza, il salario minimo garantito, l’abolizione della Fornero.
Altre infine, a mio avviso sbagliate come la flat tax (incostituzionale) o le espulsioni di massa.
Ognuno dei due vicepremier nei prossimi mesi (o anni?) dovrà giorno per giorno non solo presidiare il suo ministero, ma anche monitorare l’avanzamento del programma/contratto che sta alla base del neonato governo.
Ognuno dei due, evidentemente, sarà portato a presidiare e a privilegiare soprattutto quella parte del programma che è più attesa e sentita dalla propria parte politica: per fare un esempio banale, Di Maio si mostrerà ansioso di realizzare il reddito di cittadinanza, Salvini di portare a casa la flat tax.
Si prospetta quindi una navigazione difficile, come quella cui sarebbe destinata una nave con due timonieri ed un comandante non abbastanza autorevole per coordinarne l’azione.
Detto questo, comunque, credo che si debbano fare gli auguri al nuovo governo. E aspettare, prima di giudicarlo, di vederlo all’opera concretamente.
Un primo giudizio su questa vicenda, però, si può già esprimere e riguarda l’operato di Mattarella, che ne è il vero vincitore.
Ha agito con determinazione, saggezza, pazienza.
Ha forzato la mano quando occorreva farlo, ha incassato scompostezze senza smettere di tutelare le prerogative del suo ruolo e alla fine ha ottenuto il risultato “giusto”.
Comunque la si pensi, il M5s e la Lega hanno insieme la maggioranza nei due rami del parlamento e il Presidente della Repubblica aveva il compito di indirizzare queste due forze politiche ad assumersi le proprie responsabilità, garantendo un governo al paese.
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