Governo
Il primo Governo ad aver pensato alle Partite Iva non è di sinistra. E adesso?
Il Governo ha pensato alle partite Iva, che vi piaccia o no, è successo. La manovra approvata in extremis, tra contraddizioni, errori, correzioni e inesattezze, ha modificato una norma importante per le p.iva ed ha fatto risultare, -de facto- questo Governo il primo ad averci pensato e ad aver agito nei loro confronti. L’innalzamento del tetto dei “minimi” (fino a 65mila euro) era una norma richiesta da anni da moltissime le categorie professionali. Posto che chi scrive è un imprenditore e riterrebbe opportuna una maggiore progressività per le imposte in base al fatturato della singola p.iva (qualcuno dovrà pur pagare l’ammanco di entrate derivanti dal regime forfettario ed a farlo saranno le imprese, ma ci torneremo), mi sorge una domanda: chi c’era prima perché non l’ha fatto? E perché lasciare questa occasione ad uno dei governi più raffazzonati della storia della Repubblica?
Evidentemente prima ci si è dimenticati che anche i professionisti lavorano, pagano le tasse, e soprattutto votano. Non soltanto i dipendenti (pubblici o privati), allora! Una scoperta che nel medio-lungo termine potrebbe premiare l’attuale Governo nell’ottica elettorale (le elezioni Europee sono alle porte). Se ne dimenticheranno anche questa volta?
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