Governo

Donna sull’orlo di una crisi di nervi

17 Dicembre 2024

Ciò che si nota sempre di più, in queste esibizioni circensi di Giorgia, è, l’abbiamo più volte rimarcato, la tendenza a farsi vittima: mi trattano male, mi insultano in tv, e le sue solite geremiadi per giustificare le sue reazioni. E dal palco di Atreju, nel Circo Massimo (luogo assolutamente idoneo, il circo, per lei), urla e si lamenta, facendo comizi e campagna elettorale perpetua, in modo da non essere da meno di Salvini, il suo più acerrimo rivale che rivorrebbe indietro i voti che lei gli ha sottratto, e, per riuscirci, ha creduto di ingaggiare i generali tuttofobi e i loro mondi al contrario. Che tristezza.

Ciò che non emerge è che forse non la trattano abbastanza male. Per le cose che dice e che fa (e soprattutto che non fa) meriterebbe di essere messa sulla graticola ancora di più, la stampa e la tv sono fin troppo educate nei suoi confronti, e soprattutto di questi tempi, dopo che è stato espresso il desiderio di imbavagliare l’informazione perché lei si sente presa di mira, in quanto, per esistere, ha bisogno dei nemici, spesso invisibili perché immaginati.

È un po’ come i bambini che, a volte, si inventano gli amici immaginari. Ecco, a lei che è la più brava perché dall’America le fanno sapere che è il governo più stabile d’Europa, quindi un endorsement, lei che è il governo del fare (se far bene o far male importa poco), a lei che è la prima donna al governo in Italia, eccetera, a lei, per esistere, servono i nemici. Come per gli Stati Uniti.

Ovviamente lei sa perché è presa di mira, non perché è una donna, non perché è di destra, non perché le piace La storia infinita, ma perché è una pasticciona, è doppia, manipola i dati a suo uso e consumo, volge la realtà a sua convenienza, e si circonda di parenti e amici, come nella migliore tradizione nepotista tutta italiana, adottata anche nei regimi più disprezzabili in giro per il mondo. Tutto questo, secondo lei, dovrebbe andar bene ai giornalisti, ai conduttori televisivi, agli intellettuali, alle persone più serie di lei, insomma.

Invece, naturalmente, non è così, non può esserlo in un paese dove dovrebbe ancora esistere una stampa libera. Ovviamente Sechis bacerà il suolo dove le sacre piante di Giorgia si posano, e con lui tutta la stampa di destra, e non ci stupiamo di questa devozione ma ciò non cambia la realtà di un microgrammo.

Poi, cosa ancora più inadatta al ruolo che ricopre, se la prende con singoli cittadini, stimati giornalisti e scrittori, come Roberto Saviano, il quale ha la colpa di scrivere la cronaca di ciò che avviene, che non è ciò che piace a colei. E siccome ogni cosa che non piace alla biondina è contro di lei, almeno così da lei viene percepita, Saviano diventa un nemico. E, per di più, accusa Saviano di essere un antimafia, come se fosse una cosa negativa. Ma ringrazia che ci siano persone che denunciano, che si occupino di questo problema, e quindi che informino. Quindi se non ti va bene che Saviano sia un antimafia cosa significa, che vale il suo contrario, ossia che è qualcuno che offende un’istituzione criminale a te cara? Sembra un po’ la faccenda che ti molesta dire che sei antifascista, dando quindi la certezza che sei il contrario, ossia fascista (nel tuo caso psicofascista), perché le due cose si escludono. O ti dà fastidio perché lui denuncia ciò di cui tu non sei capace? Perché non basta svuotare trenta appartamenti a Caivano, come fa notare Saviano, la rete camorrista lì, così come altrove, continua a esserci mentre i tutori dell’ordine che si girano i pollici in Albania servirebbero sul territorio, anche perché noi li paghiamo per questo.

Saviano può piacere o non piacere ma ha diritto di scrivere e di dire ciò che vuole e tu non puoi additarlo come eretico, non sei il Sant’Uffizio, Giorgia, sei il capo di un governo democratico, non di una dittatura.

Ecco, questo un presidente del consiglio non lo fa, dice la Mamma Rocca si guarda e non si tocca. Lei invece tocca, eccome, e non di fioretto ma di durlindana, come se fosse una furiosa paladina di Francia, bam, in testa al povero Saviano. Non si fa, Giorgina cara, tu hai un ruolo istituzionale e, così come gli elogi, le critiche te le devi prendere e non puoi fare nomi e cognomi di singoli cittadini che non ti garbano, perché tu rappresenti tutti quanti, anche quel cittadino che è scontento di te. Vieni pagata per il tuo ruolo, da noi e quindi anche da quel cittadino che insulti e che metti alla gogna, con violenza verbale, quasi incitando i tuoi fedeli a insorgere contro la lesa maestà della Regina di Cuori.

Biondina, ridimensionati, non sei il Re Sole, sei solo l’eclisse della ragione.

Molti nemici molto onore, sembra di sentire; vi dice qualcosa? E giù contro questo e contro quello, le installazioni in Albania “funzioneranno”, usando, per forza di cose, il futuro semplice perché allo stato attuale non funzionano e poliziotti e carabinieri trascorrono il tempo nelle spa degli hotel insieme alle giornaliste albanesi che li intervistano, che vogliono sapere quando arriveranno gli ospiti. Una maniera alternativa di passare le feste natalizie.

Quando le fanno notare che tutto questo viene pagato dal cittadino italiano, e sono milioni e milioni, ciò che riesce a blaterare, sempre furibonda, come se l’avesse punta una tarantola, è che “funzioneranno”, non si sa quando e non si sa come, e lo dice ridendo, con sufficienza, scocciata che qualcheduno, sui giornali e in Parlamento, glielo abbia evidenziato. Ma lei è convinta di aver soddisfatto gli elettori che l’avrebbero eletta per questo. E s’infuria, perché le fanno notare i suoi errori, lei che non ne fa manco uno, lei che è perfetta e che difende i confini e gli italiani.

Seghe elettriche per Milei, presidente dell’Argentina

E, se dal palco di Atreju, dove ha perfino invitato a parlare Milei, quello della sega elettrica esibita più volte in campagna elettorale, un’impresentabile presentato come un autorevole capo di governo, colei urla, si infiamma, come se fosse a capo dell’opposizione e dovesse infuriarsi per come il governo si comporta; in realtà, piccolo particolare, il governo è lei. E il suo governo emana leggi che poi vengono ricusate dalla Corte Costituzionale perché incostituzionali mentre il Presidente Mattarella manda messaggi chiari, che chi li vuol capire li capisce.

Corto circuito? Non credo che colei l’abbia ancora realizzato, qualcuno glielo spieghi. Forse dovrebbe trovare qualcuno di meglio che le scriva i testi.

Poverina. La figura che fa davanti a tutti è quella. Una donna sull’orlo di una crisi di nervi. Pigliate ’na pastiglia, siente a me.

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