Governo
Di Maio, il pubblicista che voleva abolire l’Ordine
Luigi Di Maio è un giornalista pubblicista – uno di noi. Lo ha rivendicato domenica sera a Non è l’Arena di Giletti, il giorno in cui il Presidente dell’Ordine dei giornalisti della Campania ha pubblicamente caldeggiato la possibilità che il collega Di Maio lasci “spontaneamente la nostra comunità, nella quale ha diritto di stare, ma in cui chi si comporta così non è assolutamente gradito.”
Ciascuno di noi, per diventare pubblicista, ha scritto articoli per almeno due anni consecutivi per una testata registrata, venendone regolarmente retribuito. Al termine dei due anni, abbiamo portato all’Ordine dei Giornalisti gli articoli e le ricevute delle ricompense e l’Ordine, verificato il rispetto dei requisiti, ci ha iscritto all’Albo e consegnato il famoso tesserino. Di Luigi Di Maio ignoriamo l’attività giornalistica. Conosciamo i post a sua firma su BeppeGrillo.it che tuttavia è un blog, non una testata registrata.
Come ha fatto quindi Di Maio a diventare giornalista pubblicista? Per quale testata registrata ha scritto articoli per due anni di seguito, venendone retribuito? Verrebbe anche da chiedere perché un esponente del MoVimento 5 Stelle si iscriva all’Ordine dei Giornalisti che lo stesso MoVimento si impegna ad abolire. E’ un po’ come Renzi che diventa Senatore dopo aver promesso l’abolizione del Senato.
Il giornalista professionista Giletti queste domande non le ha poste. Non lo incuriosivano, evidentemente. Incuriosiscono noi però, quindi le poniamo confidando in una risposta da cittadino pubblicista a cittadini pubblicisti.
P.S.
Il Movimento impone alle tv la partecipazione senza contraddittorio. O così o niente, Le redazioni accettano questo ricatto, nell’illusione che coccolarli aiuti a farseli amici, ad addomesticarli. Si illude di questo anche Mentana. Fa una domanda, quello non risponde o dà una risposta insensata. Il giornalista rilancia con bonomia, quello replica con una battuta contro chi c’era prima. La risposta non arriva e si passa alla domanda successiva. Fine.
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