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Decreto Sostegni, gli indennizzi per imprese, professionisti e partite iva

19 Marzo 2021

Il Consiglio dei Ministri del governo Draghi ha approvato oggi il Decreto Sostegni, una misura con interventi per 32 miliardi di euro. Il provvedimento è finanziato in deficit attraverso lo scostamento di bilancio autorizzato dal parlamento e prevede (stando a quanto viene riportata nell’ultima bozza) disposizioni in materia di lavoro, misure in materia di salute e sicurezza, aiuti agli Enti territoriali e altre disposizioni “urgenti”, dal trasporto pubblico locale alle attività didattiche.

La misura più attesa e più consistente però è quella dei ristori che d’ora in avanti si chiameranno sostegni. La voce dei contributi a fondo perduto destinati a imprese, partite iva e professionisti vale 11 miliardi e serve a ristorare una platea di circa 5,5 milioni di attività colpite dalle chiusure e dagli effetti della pandemia.

Decreto Sostegni – Sostegno alle imprese e all’economia

«Al fine di sostenere gli operatori economici colpiti dall ‘emergenza epidemiologica “Covid-1 9”, è riconosciuto un contributo a fondo perduto a favore dei soggetti titolari di partita IV A, residenti o stabiliti nel territorio dello Stato, che svolgono attività d’impresa, arte o professione o producono reddito agrario». Il contributo a fondo perduto, in ogni caso, non spetta ai soggetti la cui attività risulti cessata alla data di entrata in vigore del presente decreto-legge.

Decreto Sostegni – A chi spettano i sostegni

Il contributo a fondo perduto spetta a condizione che l’ammontare medio mensile del fatturato e dei corrispettivi dell’anno 2020 sia inferiore almeno del 30 per cento rispetto all’ammontare medio mensile del fatturato e dei corrispettivi dell’anno 20 19. Al fine di determinare correttamente i predetti importi, si fa riferimento alla data di effettuazione dell’operazione di cessione di beni o di prestazione dei servizi. Ai soggetti che hanno attivato la partita iva dal primo gennaio 2019 il contributo spetta anche in assenza dei requisiti di cui al presente comma.

Decreto Sostegni – Come calcolare i sostegni 

Cambia il meccanismo di quelli che prima venivano chiamati “ristori”. Lo stanziamento è di circa 11 miliardi a fondo perduto per le aziende fino a 10 milioni di fatturato (prima il tetto era di 5 milioni) che hanno subito perdite per oltre il 30% nel 2020. L’indennizzo, non può superare i 150 mila euro.
L’ammontare del contributo “sostegno” è determinato in misura pari all’importo ottenuto applicando una percentuale alla differenza tra l’ammontare medio mensile del fatturato e dei corrispettivi dell’anno 2020 e l’ammontare medio mensile del fatturato e dei corrispettivi dell’anno 2019 come segue:

a) sessanta per cento per i soggetti con ricavi e compensi non superiori a centomila euro;
b) cinquanta per cento per i soggetti con ricavi o compensi superiori a centomila euro e fino a quattrocentomila euro;
c) quaranta per cento per i soggetti con ricavi o compensi superiori a quattrocentomila euro e fino a un milione di euro;
d) trenta per cento per i soggetti con ricavi o compensi superiori a un milione di euro e fino a 5 milioni di euro;
e) venti per cento per i soggetti con ricavi o compensi indicati superiori a 5 milioni di euro e fino a 10 milioni di euro.
Per i soggetti che hanno attivato la partita Iva dal 10 gennaio 20 19, ai fini della media di cui al primo periodo, rilevano i mesi successivi a quello di attivazione della partita Iva.

L’agenzia delle entrate ha calcolato che il ristoro medio per le imprese della prima fascia sarà di 2.000 euro, per quelle della seconda fascia di 5.000 euro.

Decreto Sostegni – Via il criterio dei codici Ateco

La novità assoluta riguarda il criterio con cui questi aiuti sono stanziati e cioè non più sulla base dei codici Ateco. Di fatto, chi aveva già ottenuto i ristori 1, 2 e 3 (per esempio baristi e ristoratoti), ora avrà un’indennità extra. Chi, invece, era stato finora escluso (per esempio il fornitore di un bar), avrà finalmente il “sostegno”.
La domanda per i sostegni andrà presentata in via telematica all’Agenzia delle Entrate e l’avvio dei pagamenti è previsto tra l’8 e il 10 aprile.

Decreto Sostegni – Fondo autonomi e professionisti

Gli autonomi iscritti agli Ordini professionali entrano per la prima volta nel sistema generale di aiuti. Secondo le stime del governo si tratta di più di 800 mila professionisti, iscritti alle gestioni separate delle diverse casse previdenziali private.
Gli autonomi devono aver percepito nel periodo d’imposta 2019 un reddito complessivo non superiore a 50.000 euro e aver subito un calo del fatturato o dei corrispettivi nell’anno 2020 non inferiore al 33 percento rispetto a quelli dell’anno 2019.
L’indennizzo dovrebbe arrivare entro fine aprile e consiste in un bonus una tantum fino a tre mensilità per 3.000 euro complessivi. È prevista anche un’indennità una tantum per i lavoratori stagionali e dello spettacolo (senza partita Iva) di 2.400 euro.

Decreto Sostegni – I sostegni per le categorie particolarmente colpite dalla crisi

Il decreto prevede un fondo da 200 milioni «da destinare al sostegno delle categorie economiche particolarmente colpite dall’emergenza Covid, incluse le imprese esercenti attività commerciali e ristorazione nei centri storici e le imprese operanti nel settore dei matrimoni e degli eventi privati». I fondi saranno distribuiti dalle Regioni. Previsti anche 200 milioni in più per il sostegno delle filiere agricole, della pesca e dell’acquacoltura. 100 milioni andranno a coprire la cancellazione di fiere e congressi e altri 150 per le fiere internazionali.
Settecento saranno invece i milioni in arrivo per le zone di montagna colpite dalla chiusura degli impianti di sci. Le risorse confluiranno in un fondo presso il Mef e saranno ripartite in base ad un decreto del ministero del Turismo (da emanare entro 30 giorni dall’entrata in vigore del dl sostegni): per il 70% andranno alle attività dei Comuni montani che nel 2019 abbiamo registrato presenze turistiche di 3 volte superiori al numero dei residenti e per la parte restante agli altri Comuni, ai maestri e alle scuole di sci.

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