Governo
Ddl Stabilità: la bozza definitiva mandata al Quirinale
La Legge di Stabilità è stata consegnata al Quirinale (il testo integrale è consultabile al link a fine articolo), in ritardo rispetto alla tabella di marcia: il 15 ottobre era attesa in Parlamento. Ma non è arrivata. Rispetto alla prima versione il documento presenta un totale di 88 pagine. Non mancano modifiche sostanziali: dal disegno di legge è stata cancellata la norma che prevedeva lo “sconto a chi non fa lo scontrino“, come già emerso dalla seconda versione circolata sulla stampa.
Tuttavia è stata mantenuta un’altra norma controversa, ossia la cancellazione della tracciabilità per il settore autotrasporto introdotta con un decreto del 2014. In una parte del testo è confermato lo stanziamento di “un fondo con una dotazione di 150 milioni di euro per ciascuno degli anni 2016 e 2017, finalizzato ad interventi di carattere economico, sociale e ambientale nei territori della terra dei fuochi”. All’Ilva sono stati destinati 800 milioni per la bonifica anche per rispondere alla procedura d’infrazione aperta dalla Commissione europea.
Il taglio dell’Ires resta. L’imposta cala al “24,5 per cento “dal 1° gennaio 2016 con effetto per il periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2015” e al “24 per cento a decorrere a decorrere dal 1° gennaio 2017, con effetto per i periodi d’imposta successivi a quello in corso al 31 dicembre 2016”. La riduzione è però inferiore in confronto a quanto prospettato dalla prima formulazione, che avrebbe fatto scendere l’aliquota al 22,5% nel 2017.
Per quanto riguarda il canone Rai, è stato introdotto qualche cambiamento: “Per gli anni dal 2016 al 2018, le eventuali maggiori entrate versate a titolo di canone di abbonamento alla televisione rispetto alle somme già iscritte a tale titolo nel bilancio di previsione per l’anno 2016 sono riservate all’erario per esere destinate al fondo per la riduzione della pressione fiscale”. Nessuna sorpresa sugli incentivi per le assunzioni con “l’esonero dal versamento del quaranta per cento dei complessivi contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro” per 2 anni. Inoltre, non è prevista alcuna rateizzazione, come prospettato: l’addebito avverrà – si legge nella bozza – “sulla prima fattura relativa alla fornitura di energia elettrica successiva alla data di scadenza del pagamento del medesimo canone”. Dunque, tutto e subito.
Sul settore cultura non c’è stata alcuna modifica per i finanziamenti a Matera capitale della cultura europea del 2019: “2 milioni di euro per l’anno 2016, 6 milioni di euro per l’anno 2017, 11 milioni di euro per l’anno 2018 e 9 milioni di euro per l’anno 2019”. Retromarcia, invece, sui finanziamenti all’Accademia dei Licei: i 500mila euro della primissima bozza sono spariti. Del resto molte di quelle misure non aveva previsto coperture.
Vedi la legge_Stabilità_bozza_Quirinale
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