Governo
Dalle banche all’industria 4.0: gli errori di Renzi con cui dovremo fare i conti
E’ difficile dare un giudizio netto su un governo ancora in fase di formazione come quello del premier incaricato Paolo Gentiloni. La sensazione comunque è che si sia di fronte a un governo-non governo, cioè a un esecutivo legittimato solo in parte, con l’ossessione della legge elettorale ma con una realtà straordinariamente complessa con la quale dover fare i conti.
E’ vero che nell’ambito della ristretta comunità politica il problema è la legge elettorale, ma un governo, quando è insediato, deve governare tutto quello che capita nel Paese. E il prossimo esecutivo sarà chiamato a prendere decisioni molto complicate. Scelte che Renzi, con mestiere e fortuna, ha lasciato ad altri.
La partita più complessa è quella bancaria, con la crisi di Monte dei Paschi di Siena, che però si colloca all’interno di un contesto generale completamente compromesso. Il rischio concreto che corriamo è quello che nel giro di pochi mesi il governo debba decidere di consegnare il proprio sistema di istituti di credito al fondo europeo Esm.
Abbiamo poi, nel complesso, una situazione economico-finanziaria molto precaria, rispetto alla quale non abbiamo alcuna garanzia che l’ultima legge di Stabilità sia stata in grado di trovare soluzioni adeguate. Permane, poi, una tensione con l’Unione europea sempre legata all’equilibrio dei conti pubblici, che è ben lontana dall’essere risolta. Abbiamo un debito che ancora una volta rimane altissimo e se non si dovesse trovare un modo per risolvere in via privata la partita di Mps, quest’ultima rappresenterà un’ulteriore aggravio per le casse pubbliche.
Senza dimenticare, infine, il tema del rilancio imprenditoriale. Il famoso pacchetto per l’industria 4.0 promosso da Renzi e Calenda, per esempio, per essere realizzato richiede centinaia di atti attuativi secondari, la cui approvazione però risulta difficilmente immaginabile in una situazione come quella attuale, nonostante l’importanza fondamentale della questione.
Insomma, temo che nei prossimi mesi il governo sarà costretto a dare molte cattive notizie agli italiani e a dover fare i conti con sfide ben più delicate della legge elettorale.
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